Oggi in TV: Italiani – Fernanda Pivano. La ragazza che ha scoperto l’America
Traduttrice, scrittrice, saggista, critica letteraria. La figura di Fernanda Pivano sfugge a ogni tipo di classificazione, a ogni dicitura che la incastri in un ruolo solo, a ogni schedatura che possa ridurre il suo immenso lavoro durato tutta la vita ad una professione che per lei invece rappresentava una missione. Nanda, si è dedicata per quasi un secolo alla conoscenza, alla scoperta, alla promozione della letteratura e della cultura americana in Italia e in Europa: nel giorno dell’anniversario della sua nascita, Rai Storia rende omaggio alla “ragazza che ha scoperto l’America” con il doc di Ilaria Dassi in onda per il ciclo “Italiani” lunedì 18 luglio alle 17.15 su Rai Storia.
Classe 1917, genovese di nascita e torinese d’adozione, Fernanda Pivano scopre la letteratura americana da adolescente grazie a Cesare Pavese, suo insegnante di letteratura comparata al liceo classico Massimo d’Azeglio di Torino. In epoca fascista traduce di nascosto L’antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters che Pavese stesso fa pubblicare da Einaudi, dopo averla trovata in un cassetto. Nel 1943 Fernanda Pivano traduce per la prima volta in Europa Addio alle armi di Ernest Hemingway, letteratura ancora vietata in Italia per via della dittatura fascista. Per questa traduzione viene arrestata dalle SS naziste, ma è proprio questo arresto ad incuriosire Hemingway, che durante un soggiorno a Cortina, la incontra. Quel primo incontro è l’inizio di una lunga e duratura amicizia, che fece di Nanda la traduttrice ufficiale di Hemingway e che diede inizio ad una lunga storia d’amore con la cultura d’oltreoceano.
Nel 1956 Fernanda Pivano fa il suo primo viaggio negli Stati Uniti ed entra in contatto con l’allora nascente Beat Generation diventando nel tempo amica, traduttrice, sostenitrice di tutti i suoi componenti, da Allen Ginsberg a Jack Kerouac, da Gregory Corso a Lawrence Ferlinghetti. Voce italiana della nuova America, sostenitrice di una letteratura libera da schemi accademici e appassionata di una cultura attenta alle rivoluzioni individuali, Fernanda Pivano negli anni Sessanta traduce, promuove e diffonde in Italia la cultura beat, parla di Bob Dylan come di un nuovo poeta, diventa un mito per un’intera generazione. Instancabile ricercatrice di nuovi talenti letterari ha portato avanti la sua missione per tutta la vita, fino ad arrivare a promuovere negli anni Ottanta Jay McInerny, Erica Jong, Bret Easton Ellis, le nuove leve della letteratura americana. Un amore per la letteratura e la poesia senza confini, che si espande fino alla musica. Dirà di Fabrizio de André che è il più grande poeta italiano degli ultimi cinquant’anni. Amata dai giovani fino agli ultimi anni della sua vita ha coltivato un rapporto d’amore e devozione con le nuove generazioni diventando amica dei più rivoluzionari cantautori del nostro panorama musicale, da Vinicio Capossela a Jovanotti, da Morgan a Vasco Rossi.