Oggi in Tv: Il teatro greco di Rai5 (canale 23) – L’Orestea secondo Luca Ronconi
Per il ciclo di appuntamenti dedicati ai classici del teatro greco, Rai Cultura propone la tragedia di Eschilo “Orestea”, in onda venerdì 18 dicembre alle 15.45 su Rai5, nella versione del 1975 con la regia teatrale di Luca Ronconi e la regia televisiva di Marco Parodi. Tra gli interpreti, Miriam Acevedo, Natale Barbone, Anna Bonaiuto, Attilio Corsini, Piero Di Iorio, Marisa Fabbri, Massimo Foschi, Claudia Giannotti, Anuta Laurenzi, Maria Grazia Marescalchi, Marzio Margine, Glauco Mauri, Sergio Nicolai, Mariangela Melato. Nel programma, anche un’intervista a Ronconi sulla rappresentazione teatrale.
Dopo dieci anni di guerra Ilio è caduta, Agamennone è sulla via del ritorno ad Argo ed il coro, composto dai vecchi consiglieri del re, esprime la sua angoscia per il sovrano, che ha attirato su di sé lo sdegno degli dei a causa del sacrificio della figlia Ifigenia alla vigilia della spedizione per Ilio. La moglie del re, Clitennestra, si mostra lieta del suo ritorno, ma in realtà la sua gioia è determinata dal fatto che sta per compiere la vendetta della morte della figlia. Agamennone porta con sé, tra i prigionieri, la profetessa Cassandra che prevede in una terribile visione tutto il destino degli Atridi. Profetizza l’uccisione di Agamennone che infatti poco dopo viene ucciso da Clitennestra aiutata dall’amante Egisto. Oreste, figlio di Agamennone, è giunto in segreto ad Argo con l’amico fraterno Pilade per vendicare il padre. Si reca sulla tomba dell’ucciso per fare un’offerta e lì vede la sorella Elettra, giunta con le sue ancelle, le coefore, a placare con riti funebri l’ombra del padre. Oreste e Elettra insieme tramano la vendetta contro la madre ed Egisto. Oreste si presenta alla reggia travestito e viene ospitato da Clitennestra. Il giovane uccide Egisto e, rivelata la propria identità alla madre accorsa alle grida, la uccide non senza una breve esitazione spazzata via da Pilade che gli ricorda l’oracolo di Apollo, che impone di uccidere chi ha ucciso. Oreste, sconvolto, vede le Erinni vestite di nero, e nonostante egli gridi che il delitto è stato giusto, le divinità infernali lo assalgono e non gli danno tregua. Oreste è accerchiato dalle Erinni, ma viene aiutato da Apollo, che le caccia dal santuario. Recatosi ad Atene, Oreste si rivolge ad Atena che convince le Erinni, che ancora circondano il matricida in una sorta di danza della morte, a rimettere ogni decisione ad un tribunale di saggi. Atena istituisce il tribunale ateniese dell’Areopago i cui voti sul destino di Oreste si dividono nell’assoluta parità. L’intervento di Atena, a favore di Oreste, è decisivo per la sua assoluzione. La dea persuade le Erinni ad accettare il verdetto: esse diventano allora divinità benevole, le Eumenidi.