Oggi in TV: "Il provinciale" racconta la memoria della terra. Su Rai2 conduce Federico Quaranta Oggi in TV: "Il provinciale" racconta la memoria della terra. Su Rai2 conduce Federico Quaranta
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Oggi in TV: “Il provinciale” racconta la memoria della terra. Su Rai2 conduce Federico Quaranta

Oggi in TV: "Il provinciale" racconta la memoria della terra. Su Rai2 conduce Federico Quaranta Oggi in TV: "Il provinciale" racconta la memoria della terra. Su Rai2 conduce Federico Quaranta  Un viaggio in un angolo appartato e incantevole del Lazio, alla scoperta di quel tratto della provincia di Rieti che dalle valli del Cicolano conduce fino alle vette del Terminillo. Lo percorre Federico Quaranta, sempre accompagnato dal fedele Kumash, nel nuovo appuntamento con “Il provinciale”, il programma che racconta la bellezza, le storie e i valori della provincia italiana, in onda sabato 16 gennaio alle 17.15 su Rai2. Sono luoghi di perenne confronto tra l’uomo e la natura, pervasi da un profondo senso della memoria. Perché anche la terra ha una memoria e non dimentica mai la sua storia.

Come la nascita dello spettacolare lago del Salto, creato negli anni ’30 sommergendo un’intera vallata e i paesi che la popolavano. Da allora, le acque del lago custodiscono gelosamente tutto il passato di un popolo, mentre la natura ha assunto un volto completamente nuovo. Ma basta salire sull’altopiano di Rascino, a circa 1200 metri, per scoprire un territorio isolato e incontaminato, un posto in cui la terra racconta la sua storia geologica e la vita dei pastori transumanti che l’hanno attraversata nei secoli.

Nei boschi del reatino risuonano anche antichi racconti sui lupi, intrecciati a leggende di un’epoca ormai tramontata. I più anziani ricordano le gesta dei “lupari”, i cacciatori di lupi che gli abitanti ricompensavano per sterminare questi animali, splendidi ma pericolosi per un’economia basata sugli allevamenti.

Infine, si arriva sulle vette del Terminillo. Nel silenzio della montagna il sentimento della memoria riporta alla luce un’epoca di trasformazioni e di sviluppo turistico, ma anche il rapporto profondo e indissolubile che da sempre lega gli abitanti a questo territorio aspro e affascinante, che per mesi continua a vivere sotto l’incanto di un manto nevoso.

Immerse in questi straordinari scenari naturali, vivono persone che hanno imparato a custodire la memoria dei luoghi, a rispettare l’anima della terra, a trarne forza vitale. Come Maria Pia e Valerio, pastori che da oltre mezzo secolo affrontano insieme una vita fatta di duro lavoro, o Irene, che ha affrontato scelte importanti pur di mantenere il contatto quotidiano con la montagna su cui è nata.

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