Da sempre terra di spiritualità, attraversata e abitata da fedeli, da pellegrini e soprattutto da eremiti, è l’Umbria la destinazione de “Il Provinciale”, il nuovo programma di Rai2 condotto da Federico Quaranta, in onda sabato 14 novembre alle 17.10.
Insieme al fedele Kumash, un golden retriever di quasi 6 anni, Federico attraversa la regione che non è solamente la culla dei santi che più di altri hanno determinato la storia del cristianesimo e della nostra Nazione, Francesco d’Assisi e Benedetto da Norcia, ma è stata patria d’elezione di molti eremiti già a partire dal VI secolo avanti Cristo. Questi, cacciati dalla Siria, vennero spediti dal Papa nella Valle Spoletana e nella Val Nerina per evangelizzare una popolazione che, dopo la caduta dell’Impero Romano, era dedita a culti e credenze pagane. Partendo dalla cima del Monte Subasio, un monte sacro a tutti i popoli umbri, probabilmente per la sua conformazione, ma anche il monte in cui San Francesco si rifugiò dopo la sua conversione, Federico compirà un cammino sulle tracce di questa via dello spirito.
Una via che attraversa i luoghi d’eremitaggio come l’Eremo delle Carceri e il Santuario di Monteluco, ma tocca soprattutto storie eremitiche di ieri e di oggi, come quella di Teresa, una donna di novantuno anni che dal 1986 vive, completamente sola e senza corrente elettrica, sulla cima del Monte Fionchi, sopra Spoleto. O ancora quella di Pietro, unico residente di un paese disabitato, Colle Olivo.
Ma l’Umbria è anche la regione dalle molteplici colture, nonostante non sia bagnata dal mare. Posta al centro della nostra penisola, è stata da sempre la spina dorsale della cultura gastronomica italiana. Qui, ancora oggi, diversi cuochi l’hanno eletta come terra d’elezione, come lo chef Giorgione, romano di nascita e umbro d’adozione, che su questo territorio ha trovato gli elementi ideali, dal clima alla specificità della terra, per costruire una filosofia del cibo che nasce dal rispetto delle materie prime.
Il viaggio di Federico Quaranta si concluderà con una scalata sulla cima di un altro monte, il Sant’Angelo, dove si ergeva un antico eremo dedicato a San Michele, il soldato di Dio, che si racconta fosse apparso lì all’eremita Lazzaro. Da qui si può osservare dall’alto tutta la magnificenza naturalistica di questa regione unica al mondo.