Oggi in tv il matrimonio a "La Biblioteca dei sentimenti"
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Oggi in tv il matrimonio a “La Biblioteca dei sentimenti”

Ospiti gli scrittori Gabriella Genisi e Stefano Zecchi

Oggi in tv il matrimonio a "La Biblioteca dei sentimenti"
In una società liquida come la nostra perché ci si sposa ancora? Si tratta di coraggio, incoscienza o attaccamento alle tradizioni? Sabato 14 dicembre alle 16.30 su Rai 3, “La Biblioteca dei sentimenti“, il programma di libri ed emozioni condotto da Greta Mauro e Franco Arminio, cercherà di rispondere a queste domande, insieme a Davide Rondoni e a due giovani esponenti dei millennial, Riccardo Pedicone e Sara Ciafardoni. Ospiti gli scrittori Gabriella Genisi e Stefano Zecchi.

È un luogo comune affermare che il matrimonio oggi in Italia è in crisi, non solo per la moltiplicazione dei divorzi, ma anche per la tendenza a non sposarsi o a rinviare le nozze. Non intendo qui analizzare i dati statistici, anche se qualche dato, e segnatamente la minore percentuale dei matrimoni religiosi rispetto a quelli civili, ci potrà dar luce. Il mio intento però riguarda qualsiasi matrimonio, non solo quello canonico, benché terrò anche conto di ciò che la fede cristiana, nella parola di Dio insegnata dal magistero della Chiesa, proclama nei riguardi di ogni realtà matrimoniale.

Come si spiega il calo dei matrimoni, la disaffezione nei confronti dell’unione coniugale? Papa Francesco, ne1l’esortazione apostolica post sinodale Amoris laetitia, n. 40, citando parole della Relatio del Sinodo sulla famiglia, affermava che: «In alcuni paesi, molti giovani “spesso sono indotti a rimandare le nozze per problemi di tipo economico, lavorativo o di studio. Talora anche per altri motivi, come l’influenza delle ideologie che svalutano il matrimonio e la famiglia, l’esperienza del fallimento di altre coppie che essi non vogliono rischiare, il timore verso qualcosa che considerano grande e sacro, le opportunità e i vantaggi che derivano dalla convivenza, una concezione meramente emotiva e romantica dell’amore, la paura di perdere libertà e autonomia, il rifiuto di qualcosa concepito come istituzionale e burocratico”».

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