Oggi in TV: I tre architetti: Mies van der Rohe – Su Rai5 (canale 23) il maestro del “Less is more”
Molta attenzione viene dedicata anche al Padiglione Tedesco per l’Esposizione Universale di Barcellona del 1929, considerato uno dei capolavori dell’architettura del Novecento. A seguire, l’esperienza di Mies van der Rohe al Bauhaus e, infine, il suo trasferimento negli Stati Uniti, osservando i grandi progetti come il Seagram Building di New York e le opere progettate e costruite a Chicago che ne “inventarono” lo skyline. La visione di Mies van der Rohe era una visione estremamente complessa e influenzò altre discipline artistiche. L’ascetismo delle forme e la creazione dello spazio assoluto, il “totaler raum” di Mies van der Rohe, lo spazio astratto e flessibile, senza riferimento di tempo e di luogo, con l’intenzione e l’obiettivo di eliminare la barriera tra un “fuori” e un “dentro”, diventarono la matrice e il modello per correnti e pensieri contemporanei che produssero seguaci e detrattori. Chi poteva immaginare che il concetto di “Less is More” di Mies van der Rohe sarebbe diventato un paradigma per il secolo successivo, soprattutto se osservato non solo in chiave di design, ma come visione totale del mondo, un mondo in cui creare oggetti sempre più piccoli ma più efficaci ed efficienti? Un mondo leggero, essenziale, sobrio, dove il vuoto, da spazio spirituale, si trasformava in spazio architettonico che esaltava la qualità della vita.