Oggi in TV: I racconti di “Sorgente di vita” su Rai2 – Da Lia Levi alla campagna vaccinale in Israele allo sport contro il razzismo e al rito del lavaggio delle mani
Appuntamento con “Sorgente di vita”, domenica 17 gennaio alle 8.15 su Rai2 e, in replica, martedì 19 gennaio alle 1,10. Nella puntata si parlerà di una campagna partita a grande velocità, che ha permesso a Israele di vaccinare ad oggi oltre il venti per cento della popolazione. Un successo dovuto all’organizzazione e alla diffusione capillare della sanità israeliana e anche a una caratteristica peculiare della società israeliana, la cui popolazione è, suo malgrado, sempre pronta a fronteggiare le emergenze e a contare, nel momento del bisogno, su un diffuso senso di disciplina e partecipazione. Il servizio è del corrispondente Rai da Israele Carlo Paris.
L’ultimo libro di Lia Levi “Ognuno accanto alla sua notte”: tre storie e tre destini che si intrecciano, sullo sfondo della Roma delle leggi antiebraiche e dell’occupazione tedesca. Vincitrice con i suoi romanzi di numerosi riconoscimenti, in tanti anni di scrittura e di impegno Lia Levi ha contribuito a diffondere, specie tra i giovani, la consapevolezza sui temi della memoria. Con una scrittura puntuale, delicata e mai retorica, in questo libro rievoca in particolare le lacerazioni e i drammi vissuti dagli ebrei romani nel periodo immediatamente precedente il 16 ottobre 1943.
L’impegno del Chelsea contro il razzismo e l’antisemitismo, a partire da un murales dello street-artist Solomon Souza, dipinto sulla parete esterna della tribuna ovest dello Stamford Bridge, lo stadio della prestigiosa squadra di calcio londinese. Rappresenta tre calciatori: Julius Hirsch, Arpad Weisz, Ron Jones, protagonisti di un calcio lontano, accomunati da un elemento, la deportazione ad Auschwitz. Il club ha inoltre realizzato una mostra, per ora visitabile online, “49 Fiaccole: gli atleti ebrei e l’Olocausto”, una storia della Shoah attraverso le vicende dei campioni olimpionici perseguitati e deportati nei campi di sterminio. Ne parlano Solomon Souza e il presidente del Chelsea, Bruce Buck.
L’antico rituale del lavaggio delle mani, dall’epoca del Tempio di re Salomone ai giorni nostri. Un precetto millenario immutato nel tempo che oggi è anche uno dei comportamenti più utili e raccomandati dalle autorità per contrastare l’epidemia di Coronavirus. Il lavaggio delle mani, in ebraico la “Netilàt Yadaim”, accompagnato da una benedizione, scandisce vari momenti della vita ebraica, ed è parte integrante della tradizione e del rito. Le spiegazioni di rabbini ed esperti sul significato e sulle radici di questa ritualità.