Oggi in TV: Gli sci di Primo Levi – Su Rai5 (canale 23) i molti volti di un uomo
Romanziere, poeta, saggista, ma anche chimico, appassionato di astronomia e della montagna, partigiano. E “testimone della Shoah”. Rai Cultura ricorda i molti volti di Primo Levi con il documentario “Gli sci di Primo Levi”, in onda lunedì primo febbraio alle 21.15 su Rai5. Seguendo un percorso tematico, il documentario di Bruna Bertani, diretto da Paola Toscano, racconta l’uomo e lo scrittore attraverso le testimonianze dirette di coloro che lo hanno conosciuto. Anna Bravo, Carlo Ginzburg, Alberto Cavaglion, Piero Bianucci, Giovanni Tesio, Renato Portesi, Liliana Segre, Walter Barberis, Ernesto Ferrero, Domenico Scarpa – mescolando il discorso critico e analitico al ricordo commosso – analizzano uno o più aspetti della poliedricità dello scrittore e contribuiscono a definire il peso storico, letterario e culturale del suo pensiero e delle sue opere. Fil rouge del documentario è il racconto di Ives Francisco, partigiano che ha condiviso il momento dell’arresto e della prigionia sulle montagne della Valle d’Aosta con Primo Levi, prima che venisse deportato. Il suo aneddoto su un paio di sci lasciati da Levi e usati poi da Ives per fuggire in Svizzera e per tornare dopo la guerra, ha dato il nome al lungometraggio.
Per ciascuno dei temi affrontati, alle parole degli intervistati si alterna la voce dello stesso Levi, tratta da una selezione di materiali di teca che lo vede intervenire su argomenti come la memoria, la scrittura, il lavoro, le radici ebraiche, il suo carattere. A dare maggiore intensità al racconto, sono inseriti anche brani tratti dalle sue opere e una misurata scelta di immagini che evocano la Shoah. Chiude il racconto la poesia “Le pratiche inevase”, quasi un testamento spirituale di Levi, proposto mentre a video scorrono le immagini di intensi primi piani dello scrittore, fino al suo sguardo sereno che per un attimo ci inchioda, chiamando ciascuno di noi ad un muto dialogo con la coscienza.
Il documentario, girato tra Bologna, Torino, Amay e Cogne in Val d’Aosta, Milano, Cuneo, è stato realizzato in collaborazione con l’Istituto Internazionale di Studi Primo Levi di Torino, depositario e custode di quanto pubblicato nel mondo su Primo Levi, nonché di tutte le edizioni internazionali della sua opera.