Oggi in TV: Gli orrori della materna "Olga Rovere" a "Ossi di Seppia" - In esclusiva su RaiPlay dal 25 maggio Oggi in TV: Gli orrori della materna "Olga Rovere" a "Ossi di Seppia" - In esclusiva su RaiPlay dal 25 maggio
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Oggi in TV: Gli orrori della materna “Olga Rovere” a “Ossi di Seppia” – In esclusiva su RaiPlay dal 25 maggio

Oggi in TV: Gli orrori della materna "Olga Rovere" a "Ossi di Seppia" - In esclusiva su RaiPlay dal 25 maggio Oggi in TV: Gli orrori della materna "Olga Rovere" a  "Ossi di Seppia" - In esclusiva su RaiPlay dal 25 maggioUna lunga storia di abusi sessuali e orribili sevizie rimasta per anni sotto ai riflettori della cronaca. La storia di un percorso giudiziario carico di sospetti devastanti e di atroci accuse, poi crollate perché “frutto di una forte contaminazione” da parte dei genitori. I fatti della scuola materna “Olga Rovere” di Rignano Flaminio, nella ventesima puntata di “Ossi di Seppia. Il rumore della memoria”, dal 25 maggio in esclusiva su RaiPlay. E’ Claudio Cerasa, direttore de Il Foglio, all’epoca giovane cronista inviato nel piccolo paese alle porte di Roma, a ripercorrere gli eventi del luglio del 2006. Un gruppo di genitori, preoccupati da racconti agghiaccianti, precisi e coerenti denunciano ai carabinieri i presunti abusi sessuali sui loro bambini, di età compresa tra i tre e i cinque anni. Si scatena l’inferno. Sotto inchiesta finiscono alcune maestre della scuola, una bidella, un benzinaio ed il marito di una delle insegnanti. A fine luglio la procura di Tivoli chiede il loro arresto. Gli indagati vengono trasferiti in carcere. Ma qualcosa non quadra. E quasi un anno dopo il tribunale del riesame annulla gli ordini di custodia cautelare con un provvedimento che demolisce l’impianto accusatorio. Dopo anni di indagini, indizi insufficienti e contraddittori, e tre gradi di giudizio gli imputati vengono tutti assolti perché il fatto non sussiste. Un racconto seriale emozionale e immersivo, rivolto alla Generazione Z e ai Millennials, un antidoto per frenare la perdita della memoria collettiva. Ed è questo l’obiettivo principale della serie prodotta da 42° Parallelo per la piattaforma OTT del Servizio Pubblico. In ogni episodio la memoria di ieri viene recuperata, attraverso le immagini delle teche Rai e le fotografie d’archivio, e riconnessa all’oggi grazie al racconto di testimoni d’eccezione, protagonisti all’epoca dei fatti.

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