Oggi in tv "Geo" alla Galleria dell'Accademia di Firenze
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Oggi in tv “Geo” alla Galleria dell’Accademia di Firenze

Protagoniste le opere di Michelangelo

Oggi in tv "Geo" alla Galleria dell'Accademia di Firenze
Le porte della Galleria dell’Accademia di Firenze si aprono in esclusiva per la rubrica “Geo Grand Tour” proposta da “Geo”, il programma sulla natura, l’ambiente e le culture del mondo prodotto da Rai Cultura e condotto da Sveva Sagramola ed Emanuele Biggi, in onda lunedì 11 novembre alle 16.10 su Rai 3. Con Davide Dotti si parla della scultura più bella del mondo, il colossale David di Michelangelo, apice dell’arte rinascimentale, e dei Prigioni, custoditi accanto dal David, opere dell’ultimo Michelangelo.
Nel 1784, nei locali dell’ospedale di San Matteo e del convento di San Niccolò di Cafaggio, il granduca Pietro Leopoldo di Lorena rifondò l’Accademia di Belle Arti, riunendo varie istituzioni, tra le quali l’antica Accademia delle arti del disegno, fondata nel 1563 da Cosimo I de’ Medici. Al nuovo ente deputato all’insegnamento dell’arte venne affiancata una galleria in cui gli studenti avrebbero potuto trovare opere d’arte (originali e riprodotte) su cui basare la conoscenza, lo studio e l’imitazione per la propria formazione artistica. In quella che era la galleria maschile dell’ex-ospedale, oggi parte dell’Accademia lungo via Cesare Battisti, vennero collocati i gessi, i disegni e i modelli vari, mentre in quella che era stata la corsia delle donne (attuale Gipsoteca Bartolini/Salone dell’Ottocento) vennero sistemati i dipinti.
Il nucleo originario della galleria comprendeva quindi due grandiosi modelli in gesso originali del Giambologna (il Ratto delle Sabine, ancora in loco, e l’Allegoria di Firenze che domina Pisa, oggi in Palazzo Vecchio), una serie di calchi in gesso moderni di opere classiche e una quadreria che nasceva dalle raccolte dell’Accademia del Disegno, con molte opere di ex-affiliati, tra cui i grandi maestri fiorentini del Manierismo. La quadreria si arricchì presto e straordinariamente dei dipinti provenienti da conventi, monasteri e altre istituzioni religiose soppressi da Pietro Leopoldo.
Un appuntamento da non perdere.

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