Oggi in TV: "Dante per un giorno". L'omaggio delle Teche Rai per il "Dantedì" Oggi in TV: "Dante per un giorno". L'omaggio delle Teche Rai per il "Dantedì"
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Oggi in TV: “Dante per un giorno”. L’omaggio delle Teche Rai per il “Dantedì”

Oggi in TV: "Dante per un giorno". L'omaggio delle Teche Rai per il "Dantedì" Oggi in TV: "Dante per un giorno".  L'omaggio delle Teche Rai per il "Dantedì"Una sola voce per tutte le reti Rai: quella del Sommo Poeta. Rai e Rai Teche, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Ministero dei Beni culturali, partecipano al “Dantedi” di oggi con l’iniziativa “Dante per un giorno”. Le principali reti televisive del Servizio Pubblico, durante tutto l’arco della giornata, manderanno in onda pillole d’archivio di grandi attori che leggono alcune terzine della “Divina commedia”: da Vittorio Gassman a Giorgio Albertazzi, da Anna Proclemer a Carmelo Bene, da Benigni a un’inedita Samantha Cristoforetti. Vere e proprie incursioni nel palinsesto generalista che porteranno nelle case degli italiani i versi più famosi della Commedia, e le voci più grandi del teatro e del cinema italiano. Raiplay proporrà, inoltre, una striscia con le pillole da vedere tutte insieme.

Così, in un momento di grande difficoltà per il Paese, la Rai sarà unificata e accompagnata dai versi eterni di Dante Alighieri, la cui opera maggiore non è soltanto uno dei vertici della lingua e della letteratura italiana, ma uno dei pochi “luoghi culturali” unificanti dell’identità italiana.

L’iniziativa della Rai – che partecipa in questo modo al “Dantedì” istituito dal Governo su proposta del Mibact e su iniziativa del “Corriere della Sera” – vede ancora una volta alla ribalta il ruolo fondamentale dell’archivio Rai, il cui utilizzo si sta rivelando sempre più determinante in un momento come questo.

“L’intento di Rai Teche e del suo portale per “Dante per un giorno” – dice Maria Pia Ammirati, direttrice di Rai Teche – è quello di ripensare l’enorme patrimonio audiovisivo della Rai non come un giacimento passivo da custodire e conservare, ma come un materiale vivo e attivo da riselezionare, ripensare, riutilizzare, riattivare a seconda dello spirito del tempo. I materiali del passato non sono mai passivi; ma per renderli attivi bisogna provare a cercare i materiali giusti al momento giusto, saper creare cortocircuiti emotivi e conoscitivi, studiare accostamenti che possano, attraverso una notizia, un’immagine, un suono del passato, arricchire il presente, dargli spessore, metterlo in connessione con una memoria attiva che incida, per dirla molto semplicemente, sul presente”.

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