Oggi in TV: Con Rai Cultura il dittico di Weill e Brecht dalla Scala – In streaming su RaiPlay con la direzione di Riccardo Chailly
Segna il ritorno sul podio della Scala del suo Direttore musicale Riccardo Chailly a poche settimane dal successo della Salome di Strauss, il dittico formato da Die sieben Todsünden e Mahagonny Songspiel di Kurt Weill e Bertold Brecht, che Rai Cultura registra e propone in streaming on demand su RaiPlay e sul sito web del Teatro alla Scala giovedì 18 marzo alle 20.00.
Il dittico si avvale della regia di Irina Brook, che debutta alla Scala, e di un cast in cui spiccano Kate Linsday nei panni di Anna I (nei Todsünden) e Betsy (in Mahagonny) e Lauren Michelle rispettivamente come Anna II e Jessie. la regia televisiva è curata da Arnalda Canali.
Riccardo Chailly è tra i Maestri con la più estesa e profonda conoscenza del repertorio del Novecento: basti pensare alle incisioni di riferimento di lavori di Berg, Bartók, Stravinskij, Prokof’ev, Šostakovič, Hindemith e Messiaen. Oggi questo quadro si arricchisce con il dittico dedicato a Kurt Weill: un autore imprescindibile del panorama musicale e teatrale del XX secolo, il cui inconfondibile mondo sonoro, ricco di echi dei cabaret e delle vie di Berlino, riveste e umanizza i versi affilati di Bertolt Brecht.
L’ideazione di Die sieben Todsünden (I sette peccati capitali) si colloca negli anni dell’ascesa del nazismo in Germania, che costringe sia Weil sia Brecht all’esilio. Lo spettacolo, composto di canto e danza, debutta al Théâtre des Champs-Elysées il 23 giugno 1933 con regia e coreografia di Balanchine e scene di Caspar Neher, che sei anni prima aveva disegnato quelle di Mahagonny, e viene ripreso al Savoy di Londra il 28 giugno con il titolo Anna-Anna: sarà l’ultima collaborazione tra Brecht e Weill. E’ un testo satirico le cui due (o una sola?) Anna intraprendono un viaggio attraverso sette città per raccogliere denaro bastante a costruire una casa sulle sponde del Mississippi per la famiglia. Ciascuna delle città corrisponde a un peccato capitale e rappresenta un apologo morale sull’apocalisse dei valori borghesi. Il titolo completo, voluto da Brecht, è infatti I sette peccati capitali dei piccoli borghesi.
Anche Mahagonny Songspiel, commissionato dal Festival di musica da camera di Baden-Baden nel 1927, racconta di una città corrotta in cui non ci sono leggi al di fuori di quella del denaro. E’ una metafora del crollo del sistema sociale borghese ma, come la Londra allucinata della Dreigroschenoper (L’opera da tre soldi) dell’anno successivo o le sette città dei Sieben Todsünden, ci mostra ancora oggi un paesaggio umano apocalittico che trascende il conflitto tra le classi e ci parla semplicemente della fine di un mondo, riacquistando una piena, drammatica attualità.