Oggi in tv "Basta la Salute", fratture e dermatite atopica
 | 

Oggi in tv “Basta la Salute”, fratture e dermatite atopica

In sommario anche disfagia e tutela degli animali selvatici

Oggi in tv "Basta la Salute", fratture e dermatite atopica
Le 600 mila fratture e lussazioni che si verificano ogni anno in Italia impattano per più di 10 miliardi sul Servizio Sanitario Nazionale e hanno ricadute pesanti soprattutto se le vittime sono anziani. A “Basta la Salute”, il settimanale di medicina e sanità a cura di Gerardo D’Amico, in onda mercoledì 22 gennaio alle 16.40 e 21.40 su RaiNews24, l’ortopedico romano Tomasz Nizegorovich spiega come prevenirle e affrontarle. Parla anche del superamento del gesso per ricomporre una frattura ossea e della necessità di riabilitazione, troppo spesso non offerta dal servizio pubblico e a totale carico dei pazienti.
Obiettivo, inoltre, sulla dermatite atopica. Ne soffre un terzo dei bambini, con gli adulti si arriva a 3 milioni di casi. Perché insorge questa infiammazione cronica della pelle? Come si individua distinguendola da altre malattie dermatologiche? Quali le cure, dai cortisonici agli anticorpi monoclonali? Risponde Niccolò Gori, dermatologo al Policlinico Gemelli di Roma, che soprattutto sfata le tante bufale che circolano sul web riguardo all’eliminazione di alcuni cibi: è senza senso, non essendo questa una malattia su basi allergiche.
Maria Grazia Carbonelli, responsabile di Dietologia e Nutrizione al San Camillo di Roma, affronta, invece, il tema della disfagia, purtroppo molto frequente soprattutto nelle persone anziane che hanno difficoltà a deglutire e presenta il nuovo macchinario acquistato dall’ospedale per la preparazione di pasti dedicati a questi particolari pazienti. Cibi che non sono solo liquidi, ma hanno un’unica consistenza, essenziale per evitare che dalla bocca il cibo o l’acqua prenda la via dei polmoni, causando polmoniti da ingestione a volte fatali.
Si chiude con il Presidente della Lav Nicoletti che parla del rapporto da avere con gli animali selvatici, dopo la decisione del Consiglio di Stato di accogliere la sospensiva contro il provvedimento della Regione Abruzzo di abbattimento di più di 500 cervi.

Autore

Articoli simili

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *