Oggi in tv arrivano le Cronache dal De Bello Gallico
Cesare in Gallia
Durante lo svolgersi della puntata viene ridata voce non solo a Cesare e ai suoi più fedeli comandanti, Tito Labieno e Marco Antonio, ma anche ai capi gallici, Ariovisto, Ambiorige, Diviziaco e Vercingetorige, il fiero capo degli Arverni, che, prima di essere sconfitto e deportato a Roma, riuscì a coalizzare la maggioranza dei popoli gallici contro l’Impero Romano. Il programma è stato girato integralmente nei luoghi che hanno visto svolgersi una delle più cruente, travolgenti e altamente strategiche, campagne militari di tutti i tempi.
Il De bello Gallico fu redatto da Cesare in terza persona, come diario di guerra, con l’intento di conferire una patina di oggettività e di difendere la propria persona e la propria condotta politico-militare, osteggiata a Roma da parte del senato. L’ambizione e le capacità politiche del condottiero erano, infatti, eccezionali e assai temute da una corporazione politica, indebolita dal volgere degli eventi e dai mali di sempre: corruzione, interesse personale nell’attività pubblica e vendette tra fazioni. Oltre alla terza persona, una caratteristica dello stile di Cesare è l’uso della “oratio obliqua”, ovvero del discorso indiretto per ottenere uno stile più uniforme e privo degli artifici dell’arte oratoria.
Cesare ricorse spesso a temi di riferimento ideologico: Fortuna, Clementia, Iustitia e Celeritas.