Oggi in tv arrivano le Cronache dal De Bello Gallico
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Oggi in tv arrivano le Cronache dal De Bello Gallico

Cesare in Gallia

Oggi in tv arrivano le Cronache dal De Bello Gallico

Dalla Borgogna – quella che era la cosiddetta “Gallia” – Cristoforo Gorno racconta il contesto e le battaglie più significative della celeberrima campagna di conquista di Giulio Cesare, svelandone luci e ombre. È lo Speciale “Giulio Cesare in Gallia”, riproposto venerdì 12 luglio alle 17.00 su Rai Storia in occasione dell’anniversario della nascita del “dictator” il 13 luglio del 100 a.C.. Tenendo come fonte il “De Bello Gallico”, la cronaca scritta da Cesare stesso, Gorno si sposta da un luogo all’altro, da Bibracte a Alesia a Autun, per narrare l’avanzare della conquista della Gallia da parte dell’esercito romano.
Durante lo svolgersi della puntata viene ridata voce non solo a Cesare e ai suoi più fedeli comandanti, Tito Labieno e Marco Antonio, ma anche ai capi gallici, Ariovisto, Ambiorige, Diviziaco e Vercingetorige, il fiero capo degli Arverni, che, prima di essere sconfitto e deportato a Roma, riuscì a coalizzare la maggioranza dei popoli gallici contro l’Impero Romano. Il programma è stato girato integralmente nei luoghi che hanno visto svolgersi una delle più cruente, travolgenti e altamente strategiche, campagne militari di tutti i tempi.

Il De bello Gallico fu redatto da Cesare in terza persona, come diario di guerra, con l’intento di conferire una patina di oggettività e di difendere la propria persona e la propria condotta politico-militare, osteggiata a Roma da parte del senato. L’ambizione e le capacità politiche del condottiero erano, infatti, eccezionali e assai temute da una corporazione politica, indebolita dal volgere degli eventi e dai mali di sempre: corruzione, interesse personale nell’attività pubblica e vendette tra fazioni. Oltre alla terza persona, una caratteristica dello stile di Cesare è l’uso della “oratio obliqua”, ovvero del discorso indiretto per ottenere uno stile più uniforme e privo degli artifici dell’arte oratoria.

Cesare ricorse spesso a temi di riferimento ideologico: Fortuna, Clementia, Iustitia e Celeritas.

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