Oggi in tv arrivano i “Grandi della Tv” con Edoardo Camurri
Renzo Arbore
“Stai sempre appresso alla musica” lo rimprovera il padre che lo vuole dentista. Ma lui, alla musica, è sempre andato dietro, da quando, sfollato sotto le bombe, si calma solo con le canzoni della tata, a quando rimane folgorato dal dixieland, dal jazz, dai nuovi ritmi americani per festeggiare la Liberazione. Note jazz in contrappunto alla campagna pugliese lo accompagnano da Foggia a Roma, per fare il disc jockey e sfondare in Rai. Ci arriva su una 500 acquamarina di Gabriele D’Annunzio, omonimo nipote del vate che gliel’ha ceduta perché in partenza per l’America. Incredibile ma vero, quanto le sue camicie sgargianti che illuminano una Capitale che lo accoglie e lo traghetta subito in Rai, dove diventa programmatore di musica leggera. La svolta arriva un Venerdì Santo, giorno in cui avrebbe dovuto diffondere solo musica sacra. Lo fa, ma dagli altoparlanti si sentirà spirituals, gospel, Louis Armstrong ed Ella Fitzgerald. Un deputato della Dc chiama al telefono Ettore Bernabei: è entusiasta, finalmente un po’ di novità. A quel punto Renzo inizia a lavorare con un ragazzo di nome Gianni Boncompagni. Che la rivoluzione abbia inizio. Prima con Bandiera Gialla, e poi dal 1970 con Alto Gradimento, diventano i primi disc jockey italiani, mandando per primi in onda i Beatles.