Oggi in tv arriva l’Omaggio a Oliviero Toscani
L’intervista a Severgnini per “Italians, cioè Italiani”
All’epoca, Toscani – fotografo che non ha mai concesso sconti alle polemiche, ideatore e protagonista di campagne pubblicitarie che scuotevano il comune senso del pudore e toccavano temi scioccanti – collaborava con i Benetton, dirigeva il periodico “Colors” e aveva appena fondato con la famiglia di imprenditori veneti “Fabrica”, un laboratorio di idee per cercare nuovi talenti.
In quell’incontro con Severgnini, parlava delle sue origini e del padre fotografo al “Corriere della sera”, che gli aveva insegnato il mestiere, e che gli aveva dato la preparazione per portare nuovi elementi nella fotografia di moda. Toscani ricordava, poi, le campagne-scandalo degli anni 70, quella celebre dei jeans Jesus (che aveva come slogan “Chi mi ama mi segua”, di cui spiegava l’origine), per poi passare a ricordare e commentare le campagne Benetton degli anni ‘80 e ‘90, nelle quali erano state utilizzate immagini di attentati, guerre, malattie, inquinamento, che lo hanno reso uno dei maître à penser della comunicazione e della pubblicità di quegli anni.
Beppe Severgnini chiedeva a Toscani anche di commentare i leader politici dell’epoca, per poi parlare del giornalismo e degli stilisti italiani. Infine, strappava una confessione al fotografo (“non ho scelto di essere italiano”), che descriveva pregi e difetti dei connazionali.
Toscani viveva dagli anni ’70 a Casale Marittimo, in una tenuta dove allevava cavalli e produceva vino e olio.
Ha avuto tre mogli e sei figli; il legame con la compagna Kirsti Moseng, degli anni ’70.