Oggi in tv arriva “Giuseppe Tucci, sull’altare della terra”
L’esploratore orientalista ricordato a 130 anni dalla nascita
Il governo fascista manda Tucci a insegnare alla struttura universitaria di Tagore, a Santiniketan, nel Bengala. Qui si addentra in un filone di ricerca inesplorato: quello del percorso che ha portato il buddhismo dall’India al Paese delle nevi, il Tibet. Ha bisogno di appoggio economico e politico, e gli viene l’idea di un’istituzione, che raccolga anche tutte le conoscenze su Medio ed Estremo Oriente. Mussolini, interessato ai movimenti indipendentisti indiani e ai rapporti politici con l’India, lo appoggia. Nasce così, nel 1933, l’Ismeo, attivo ancora oggi.
La parola rovine è quella che ricorre più spesso nei suoi testi. Le fotografie scattate sono l’unica testimonianza rimasta di alcuni monumenti che incontra e nel corso delle sue esplorazioni raccoglie oltre 2000 testi e opere d’arte in accordo con le comunità locali. Pezzi che sarebbero andati distrutti con la rivoluzione culturale dopo l’occupazione cinese.
I buddhisti lo considerano uno di loro, impara lingue, dialetti, i monaci lo introducono alle loro dottrine.