Oggi in tv arriva "Belice, il sisma dei poveri cristi"
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Oggi in tv arriva “Belice, il sisma dei poveri cristi”

Uno Speciale nell’anniversario del terremoto

Oggi in tv arriva "Belice, il sisma dei poveri cristi"

È la notte tra il 14 e il 15 gennaio 1968: un violento terremoto colpisce la Valle del Belice, area compresa tra le province siciliane di Palermo, Trapani e Agrigento. A cinquantasette anni dal tragico evento, Rai Cultura ripropone lo speciale “Belice, il sisma dei poveri cristi”, in onda martedì 14 gennaio alle 15.00 su Rai Storia. Si ricostruiscono quei momenti grazie alle testimonianze dei sopravvissuti, a cui si aggiungono i commenti in merito alle condizioni di povertà e di abbandono di quelle zone, cause principali della distruzione di interi paesi, i cui edifici erano stati, evidentemente, costruiti con materiali scadenti. Si prosegue con l’analisi delle inadempienze e dell’inefficacia dello Stato di fronte all’evento e alle sue conseguenze. Al conseguente fenomeno migratorio dalle zone colpite dal terremoto verso il nord Italia, seguirà l’approvazione del decreto-legge per la ricostruzione e la ripresa economica dei comuni della Sicilia colpiti dal sisma da parte del Parlamento.
Tra i 14 centri colpiti dal sisma vi furono paesi che rimasero completamente distrutti: Gibellina, Poggioreale, Salaparuta e Montevago. I paesi di Santa Margherita di Belice, Santa Ninfa, Partanna e Salemi ebbero dal 70 all’80% di edifici distrutti o danneggiati gravemente. Altri paesi che subirono danni furono Calatafimi Segesta, Camporeale, Castellammare del Golfo, Chiusa Sclafani, Contessa Entellina, Menfi, Sambuca di Sicilia, Sciacca, Vita. Furono oltre 100 mila i senzatetto, 12 mila dei quali emigrarono quasi subito verso l’Italia del nord.Gravi danni anche al patrimonio artistico. A Castellammare del Golfo furono danneggiati il Palazzo Crociferi, la chiesa di Maria Santissima degli Agonizzanti e la Chiesa Madre. Questi edifici vennero dichiarati inagibili, per un periodo le funzioni che svolgevano vennero spostate altrove.

Il terremoto del 1968 mise drammaticamente a nudo lo stato di arretratezza in cui vivevano quelle zone della Sicilia occidentale, in primo luogo nella stessa fatiscenza costruttiva delle abitazioni in tufo.

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