Oggi in tv appuntamento con Omaggio a Gino Cervi
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Oggi in tv appuntamento con Omaggio a Gino Cervi

Il ricordo di Rai Cultura a cinquant’anni dalla scomparsa

Oggi in tv appuntamento con Omaggio a Gino Cervi
A cinquant’anni dalla scomparsa di Gino Cervi, avvenuta il 3 gennaio 1974, Rai Cultura ricorda l’attore, doppiatore e conduttore radiofonico riproponendo, venerdì 3 gennaio alle 8.15 e in replica alle 18.30 su Rai Storia, la trasmissione “Il Musichiere, ospiti d’onore: Gino Cervi” con la regia di Antonello Falqui del 7 giugno 1958. Mario Riva lo intervista sulle sue esperienze e partecipazioni in commedie musicali, sulla sua capacità canora, sulle origini bolognesi. Cervi partecipa alla puntata in veste di concorrente per beneficenza.
Gino Cervi nasce a Bologna il 3 maggio 1901, nella terra che lo consacrerà “duro comunista fatto tutto d’un pezzo” nell’indimenticabile duetto con Fernandel in Peppone e Don Camillo.

Figlio di un critico teatrale, dichiara di non aver mai veramente scelto la carriera dell’attore: è stata una conseguenza naturale, un destino che lo ha sopraffatto. Di fatto, primeggia in tutti i generi dello spettacolo: dal teatro al cinema, dalla radio alla televisione.

Dopo l’esordio ufficiale nel 1924 accanto ad  Alda Borelli ne La vergine folle di Henri Diamant Berger, nel 1925 viene chiamato come primo attore giovane da Luigi Pirandello nella compagnia del Teatro d’Arte di Roma, accanto ai primi attori Marta Abba, Lamberto Picasso e Ruggero Ruggeri, interpretando successi come Sei personaggi in cerca di autore (nella parte del figlio). Negli anni successivi fa parte delle più note compagnie teatrali italiane interpretando le commedie di Goldoni, Sofocle, Dostoievsky e soprattutto i drammi di Shakespeare.

Molto successo ebbe il suo Otello, tanto che gli chiesero di doppiare l’attore Laurence Olivier, protagonista (oltre che regista) nel 1948 del film Amleto. Al cinema debutta nel 1934 con Frontiere, diretto da Cesare Meano, ma a dargli fama sarà il regista Alessandro Blasetti, rendendolo protagonista di una fortunata serie di film storici, da Ettore Fieramosca (1938) a Un’avventura di Salvator Rosa (1939) fino al mitico La corona di ferro (1941).

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