Oggi in tv appuntamento con "Happy Birthday Mr. Puccini"
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Oggi in tv appuntamento con “Happy Birthday Mr. Puccini”

Sul podio Roberto Abbado

Oggi in tv appuntamento con "Happy Birthday Mr. Puccini"

In occasione del 165° anniversario della nascita di Giacomo Puccini (22 dicembre 1858) venerdì 22 dicembre alle 17.40 su Rai 5, Rai Cultura propone “Happy Birthday Mr. Puccini”, il concerto diretto nel 2020 dal Maestro Roberto Abbado sul podio dell’Orchestra del Festival Puccini nell’Auditorium Caruso del Gran Teatro di Torre del Lago.

Nel programma: Wagner, Ouverture da Rienzi; Puccini, Preludio Sinfonico; Mascagni, Intermezzo da Cavalleria rusticana; Puccini, Capriccio Sinfonico; Ponchielli, Danza delle ore da La Gioconda.

Le prime composizioni di Puccini erano radicate nella tradizione dell’opera italiana del tardo XIX secolo. Tuttavia, successivamente Puccini sviluppò con successo il suo lavoro in una direzione personale, includendo alcuni temi propri del Verismo musicale, un certo gusto per l’esotismo e studiando l’opera di Richard Wagner sia sotto il profilo armonico sia orchestrale e per l’uso della tecnica del leitmotiv. Ricevette la formazione musicale presso il conservatorio di Milano, sotto la guida di maestri come Antonio Bazzini e Amilcare Ponchielli. Al Conservatorio fece inoltre amicizia con Pietro Mascagni.

Le opere più famose di Puccini, considerate di repertorio per i maggiori teatri del mondo, sono La bohème (1896), Tosca (1900), Madama Butterfly (1904) e Turandot (1926). Quest’ultima non fu completata perché il compositore si spense, stroncato da un tumore alla gola (Puccini era un forte fumatore), prima di poter terminare le ultime pagine. All’opera furono poi aggiunti finali diversi: quello di Franco Alfano (il primo, coevo alla prima assoluta ed ancor oggi più eseguito).

Figura di punta del mondo operistico italiano a cavallo tra Ottocento e Novecento, Puccini si accostò proprio alle due tendenze dominanti: quella verista prima (nel 1895 aveva cominciato a lavorare a una riduzione operistica de La lupa di Verga, abbandonandola dopo pochi mesi), quella dannunziana poi:

«O meraviglia delle meraviglie! D’Annunzio mio librettista! Ma neanche per tutto l’oro del mondo. Troppa distillazione briaca e io voglio restare in gamba.»

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