Oggi in tv appuntamento con Grandi della Tv
Pippo Baudo
Nasce Giuseppe Raimondo Vittorio Baudo in una casa senza nemmeno la tv, e in una famiglia che non sa nulla di spettacolo e che invece lo vuole avvocato. Con il padre Giovanni pattuirà due mesi per tentare la fortuna a Roma dopo la laurea in legge. Arriva alla sessione di laurea portato da un camioncino di frutta per non fare ritardo: d’altronde stava presentando “Miss Sicilia” a Ragusa. Nella Capitale si accampa fuori dai cancelli di Teulada, fino a ottenere un provino con i registi Antonello Falqui e Lino Procacci che lo prendono. Durante il primo colloquio in RAI viene trascinato in un trabocchetto – “Dunque, lei vuole presentare? Allora mi faccia una presentazione per il pubblico e un’altra invece per il popolo” – da cui ne uscirà egregiamente, capendo che lui vuole parlare al pubblico, con discrezione, senza urlare. La sua carriera decolla nel 1966 – così racconta – per un’emergenza, a metà tra mito e realtà: la Rai si ritrova improvvisamente senza la bobina dell’ultima puntata doppiata di Rin Tin Tin. Decidono di ripiegare su Settevoci, un quiz musicale che i dirigenti avevano ritenuto pessimo, letteralmente “intrasmissibile”, di cui Pippo aveva registrato la puntata pilota. Il piano B si rivela un successo e il programma verrà riproposto per quattro edizioni. A grandi falcate inizia a percorrere il suo cammino in televisione, cinquant’anni memorabili, ma soprattutto inimitabili. Da Domenica In (il cui nome si deve a una geniale intuizione di Corrado; doveva chiamarsi infatti Domenica insieme).