Oggi in tv appuntamento con Gillo Dorfles, essere nel tempo
Un genio del Novecento
Nasce a Trieste il 12 aprile 1910. Insegna estetica presso le Università di Trieste e di Milano, e, insieme ad Atanasio Soldati, Galliano Mazzon, Gianni Monnet e Bruno Munari, partecipa, nel 1948, alla fondazione del “Movimento per l’arte concreta” (MAC) e, nel 1956 contribuisce alla realizzazione dell’ Associazione per il disegno industriale.
Durante gli anni cinquanta, partecipa attivamente a molte mostre organizzate dal MAC, sia in Italia che all’estero. Nel 1949 espone i suoi dipinti alla Libreria Salto di Milano e, nel 1950, è presente in molte collettive tra le quali, la mostra del 1951 alla Galleria Bompiani di Milano, l’esposizione itinerante in Cile e Argentina nel 1952, e nella grande mostra “Esperimenti di sintesi delle arti” che si svolse nel 1955 nella Galleria del Fiore di Milano.
Nel 1954 ha partecipato ad una sezione italiana del gruppo ESPACE insieme a Munari, Monnini, Reggiani e Veronesi.
Rilevante e di grande valore il suo contributo, nel dopoguerra, allo sviluppo dell’estetica italiana e fondamentali i suoi lavori quali: Discorso tecnico delle arti (1952), Il divenire delle arti (1959), Nuovi riti, nuovi miti(1965).
Un aspetto assolutamente importante, nel lavoro di Dorfles, l’analisi degli aspetti socio-antropologici dei fenomeni culturali ed estetici, utilizzando anche elementi di linguistica.
Il suo lavoro non si ferma all’analisi ma si occupa anche di monografie, e, tra gli artisti che prende in considerazione, ricordiamo: Bosch, Dürer, Feininger, Wols, Scialoja.
Pubblica, nel 1963, un saggio sul disegno industriale, intitolato Il disegno industriale e la sua estetica.
Appuntamento da non perdere.