Oggi in tv appuntamento con "1969, niente come prima"
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Oggi in tv appuntamento con “1969, niente come prima”

Un tragico dicembre

Oggi in tv appuntamento con "1969, niente come prima"
Il mese di dicembre 1969, commentato dallo storico Umberto Gentiloni, è il protagonista di “1969, niente come prima”, riproposto in occasione del 55° anniversario della strage di Piazza Fontana, giovedì 12 dicembre alle 17.00 su Rai Storia. Nel pomeriggio di venerdì 12 dicembre, infatti, accade qualcosa che cambierà l’Italia: nel cuore di Milano, alle 16.37, un ordigno esplode nella sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura a piazza Fontana, adiacente il Duomo. Lascia uno squarcio di un metro di diametro, 13 morti (numero destinato a salire) e 90 feriti. Nell’ora successiva, a Roma esplodono altre bombe, alla Banca Nazionale del Lavoro di via Veneto e all’Altare della Patria, provocando 16 feriti. Un’altra bomba, alla Banca Commerciale accanto Palazzo Marino, a Milano, rimane inesplosa.
Le prime notizie delle agenzie danno un quadro confuso, attribuendo lo scoppio a una caldaia, ma alle 18.28 giunge la conferma di una bomba. Il lutto nazionale investe tutte le attività, e la Televisione cambia la programmazione del lungo, tragico fine settimana. Per giorni non vanno in onda Carosello e i programmi di varietà. Sabato 13 dicembre, sul Programma Nazionale, al posto di “Canzonissima” viene trasmessa la “Maria Stuarda” di Friedrich Schiller, la domenica va in onda sul Nazionale la quinta puntata de “I fratelli Karamazov” e sul Secondo va “Il Trovatore”. I toni compassati del dramma ispirato alla regina di Scozia, dello sceneggiato tratto dal romanzo di Fedor Dostoevskij, e dell’opera verdiana accompagnano le notizie delle prime indagini investigative sui responsabili delle stragi. I Telegiornali cadenzano i giorni di lutto nazionale, culminato con i solenni funerali trasmessi in diretta televisiva la mattina del 15 dicembre. I collegamenti dei notiziari con le Questure di Milano e Roma rivelano scenari inquietanti dietro le bombe: l’arresto dell’anarchico Valpreda, accusato da un tassista, e la caduta da una finestra della Questura di Milano dell’anarchico Giuseppe Pinelli prefigurano i lunghi anni di indagini,processi.

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