Oggi in TV: Aldo Rossi. Maestro di poesia e di memoria – Su Rai5 (canale 23) un grande architetto
Aldo Rossi (Milano, 3 maggio 1931 – 4 settembre 1997) è stato una figura complessa dell’architettura italiana della seconda metà del ‘900 grazie alla portata del suo pensiero, all’elaborazione teorica e all’impatto che i suoi scritti, primo fra tutti “L’Architettura della città”, hanno avuto nel dibattito sulla disciplina architettonica. Il documentario ideato e diretto da Francesco Conversano e Nene Grignaffini “Aldo Rossi. Maestro di poesia e di memoria”, in onda martedì 9 marzo alle 19.15 su Rai5, è dedicato al lavoro di questo maestro. Rossi, alla ricerca dei valori permanenti nell’architettura, diventò maestro per intere generazioni, e a più di venti anni dalla sua morte continuano riflessioni su concetti come la resilienza delle tipologie architettoniche e la permanenza della memoria. Per Rossi l’architettura era “la scena fissa delle vicende dell’uomo, carica di sentimenti, di generazioni, di eventi pubblici, tragedie private, fatti nuovi e antichi”. Definiva la città mediante una nuova teoria dei fatti urbani, secondo cui la città era un manufatto architettonico in continua evoluzione nel tempo: gli elementi primari erano i cosiddetti monumenti, vale a dire i segni della volontà collettiva espressi mediante i principi dell’architettura.
Nella sua lucida critica della modernità, Rossi concepiva un nuovo modo di leggere la città come artefatto urbano e le forme urbane, che indipendentemente dalle loro funzioni generavano permanenza e memoria, diventando contenitore e cornice del teatro urbano e della vita stessa. Da qui il pensiero originario e la domanda ossessiva: “che cos’è l’architettura?” e come si rapporta alla vita degli uomini? Come si può costruire una città del futuro tenendo conto del sapere del passato, della memoria del tempo visibile nelle forme e nelle entità costruite? Aldo Rossi è stato il primo architetto italiano a ricevere nel 1990 il prestigioso Pritzker Architecture Prize.