Oggi in tv a “Rebus” i mutamenti sociali
Ospiti Vito Mancuso e Lucetta Scaraffia
Ai drammi politici, sociali e perfino morali che la società sta attraversando – e al senso d’impotenza che ne segue – si risponde cercando rifugio non più nella religione, ma nel culto dell’io? Le persone si isolano per non fare i conti con la crisi della democrazia, con il dolore di chi scappa dalla guerra o dalla povertà, per non affrontare i loro stessi problemi? Temi sui quali riflette il filosofo e teologo Vito Mancuso ospite di “Rebus”, il programma condotto da Giorgio Zanchini insieme alla sua nuova compagna di viaggio, la scrittrice Barbara Alberti, in onda domenica 11 febbraio alle 16.15 su Rai 3.
A seguire, con la storica Lucetta Scaraffia si parlerà di chiesa e sessualità. Il sesto comandamento intima ai credenti di non commettere “atti impuri”. Cosa vuol dire questo, oggi che il modo di concepire la sessualità è mutato radicalmente? La chiesa cattolica si è saputa adattare ai cambiamenti e soprattutto al ruolo e ai diritti delle donne? Papa Francesco sta rivoluzionando la morale cattolica al riguardo?
Il termine “secolarizzazione” è entrato nel linguaggio giuridico durante le trattative per la pace di Vestfalia del 1648, allo scopo di indicare il passaggio di beni e territori dalla Chiesa cattolica a istituzioni civili; l’espressione è poi stata adottata dal diritto canonico per indicare il ritorno alla vita laica da parte di membri del clero.
Nel 1803 con la prima mediatizzazione legata al Reichsdeputationshauptschluss vennero privati della propria sovranità i principi ecclesiastici del Sacro Romano Impero e molte abbazie vennero addirittura soppresse.
Nel XIX secolo l’espressione è passata a indicare il processo di progressiva autonomia delle istituzioni politico-sociali e della vita culturale dal controllo e dall’influenza della religione. In questa accezione, che fa della secolarizzazione uno dei tratti salienti della modernità.
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