Oggi in tv a "Geo" la fast fashion dei veleni
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Oggi in tv a “Geo” la fast fashion dei veleni

Ospite Giuseppe Ungherese di Greenpeace Italia

Oggi in tv a "Geo" la fast fashion dei veleni

Ogni settimana 15 milioni di abiti usati inquinano il Ghana e l’Italia è la nona nazione al mondo per export di vestiti di seconda mano. Un nuovo rapporto di Greenpeace Africa e Greenpeace Germania rivela le dimensioni allarmanti dei danni sanitari e ambientali causati dal commercio globale di abbigliamento di seconda mano. Se ne parla a “Geo“, il programma sulla natura, l’ambiente e le culture del mondo prodotto da Rai Cultura e condotto da Sveva Sagramola ed Emanuele Biggi, in onda giovedì 7 novembre alle 16.10 su Rai 3. Ospite in studio Giuseppe Ungherese, responsabile della Campagna Inquinamento di Greenpeace Italia.

Usato, riparato o riciclato. La voglia di risparmiare da una parte e la lotta allo spreco dall’altra, in chiave di rispetto dell’ambiente, spingono il ‘second hand’: nell’ultimo anno, più di metà degli italiani ha acquistato almeno un articolo di abbigliamento, scarpe o accessori usato. Un vero e proprio boom che secondo le stime di Confesercenti vale ormai più di 6 miliardi di euro. L’usato nel web e nei negozi. Nel dettaglio, il 56% degli intervistati ha dichiarato di essersi rivolto, negli ultimi 12 mesi, alle piattaforme online di vendita di prodotti usati per i propri acquisti di moda: il 19% lo fa sempre (4%) o spesso (14%) – ma le percentuali salgono rispettivamente all’8 e al 19% tra i giovani tra i 18 ed i 34 anni – mentre il 37% qualche volta (22%) o raramente (15%).

Forte anche la domanda di usato nei negozi fisici e nei mercati ambulanti, a cui dichiarano di rivolgersi il 51% dei consumatori: il 20% sempre (5%) o spesso (15%), il 32% qualche volta (18%) o raramente (14%). Anche le riparazioni guadagnano terreno: il 34% del campione nell’ultimo anno ha portato sempre (8%) o spesso (26%) i propri capi di abbigliamento a riparare invece di comprarli nuovi, mentre il 52% lo ha fatto qualche volta (35%) o raramente (17%): solo il 14% afferma di non averlo fatto mai, assolutamente.

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