Oggi in Radio: "L'acqua sporca può uccidere più della guerra" a Radio3 Mondo - Su Radio3 obiettivo anche sulla crisi di governo in Groenlandia Oggi in Radio: "L'acqua sporca può uccidere più della guerra" a Radio3 Mondo - Su Radio3 obiettivo anche sulla crisi di governo in Groenlandia
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Oggi in Radio: “L’acqua sporca può uccidere più della guerra” a Radio3 Mondo – Su Radio3 obiettivo anche sulla crisi di governo in Groenlandia

Oggi in Radio: "L'acqua sporca può uccidere più della guerra" a Radio3 Mondo - Su Radio3 obiettivo anche sulla crisi di governo in Groenlandia Oggi in Radio: "L'acqua sporca può uccidere più della guerra" a Radio3 Mondo - Su Radio3 obiettivo anche sulla crisi di governo in GroenlandiaLavarsi le mani in tempo di pandemia è un gesto imprescindibile e vitale per chiunque: eppure ben 2,2 miliardi di bambini, donne, uomini non possono farlo. A oggi nel mondo una persona su tre non ha accesso all’acqua pulita, e più di una su due (ovvero circa 4,2 miliardi di persone) è costretta a vivere senza servizi igienico-sanitari. Le comunità più colpite vivono in paesi in cui il virus si è aggiunto a guerre e crisi climatiche. Solo in Yemen e Siria oltre 35 milioni di persone non hanno accesso a fonti d’acqua pulita, risultando ancora più esposti al Covid-19. Particolarmente colpiti ma anche Iraq, Palestina, Libano e paesi subsahariani sono. Luoghi senza ospedali, infrastrutture o reti idriche, vaccini anti-Covid, dove un bambino sotto i 5 anni ha una probabilità 20 volte maggiore di morire per l’uso di acqua contaminata, che a causa di conflitti e violenza. A “Radio3 Mondo”, in onda venerdì 19 marzo alle 11 su Radio3, Roberto Zichittella ne parlerà con Francesco Petrelli, Responsabile relazioni istituzionali del Dipartimento Campagne e Cittadinanza Attiva Oxfam Italia.
Obiettivo, inoltre, sulla Groenlandia dove il governo di coalizione è crollato in mezzo a un dibattito in corso su una nuova miniera di terre rare e uranio. Ora, un nuovo rapporto indipendente chiede che l’alleanza di intelligence “Cinque Occhi” di Stati Uniti, Regno Unito, Australia, Nuova Zelanda e Canada costruisca legami con l’isola dell’Artico per ridurre la dipendenza della Cina dalle materie prime. Così, mentre la geopolitica delle risorse diventa ancora più conflittuale, le elezioni di aprile potrebbero essere un punto di svolta per la remota nazione artica e suoi 56mila abitanti. Ne parla Marzio G. Mian, giornalista e scrittore, tra i fondatori di “The Arctic Times Project”, associazione giornalistica no profit internazionale che realizza inchieste collettive sull’Artico e sulle conseguenze geopolitiche del cambiamento climatico e autore del libro “Artico, la battaglia per il grande Nord”.

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