Oggi in Radio: La diffusione dei droni e il Myanmar a “Radio3Mondo” – Roberto Zichittella ospita Federico Borsari, ricercatore ISPI
In 10 anni il numero dei paesi che possiedono e utilizzano droni a fini militari è passato da 60 a 95. Gli USA ne posseggono più di tutti, ma Iran, Turchia e Cina stanno sviluppando i loro arsenali. E i droni cinesi, più economici di quelli USA, stanno per invadere i mercati africani.
Intanto la Cina interviene nelle proteste in Myanmar minacciando “azioni drastiche” pur di difendere i propri interessi, dopo che alcune fabbriche di proprietà cinese sono state bruciate nel sobborgo industriale di Hlaingtharya. I manifestanti in Myanmar che resistono alla presa di potere militare, stanno sempre più rivolgendo la loro rabbia contro Pechino sia per il suo sostegno alla giunta militare, sia per aver definito il colpo di stato come una sua “questione interna”. Nel frattempo l’udienza virtuale di Aung San Suu Kyi è stata rinviata a causa del un blocco di Internet nel paese, predisposto dalla giunta in seguito all’uccisione da parte delle forze di sicurezza di almeno 44 persone, in quella che finora è stata la più letale repressione delle proteste contro il colpo di stato. Il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite ha avvertito di una crisi economica “molto grave” in Myanmar sulla scia del colpo di stato del mese scorso, con i prezzi del cibo e del carburante che aumentano in mezzo ai disordini politici.
Mercoledì 17 marzo Roberto Zichittella ne parlerà alle 11 a “Radio3Mondo”, con Federico Borsari, ricercatore ISPI su Medio Oriente e Nord Africa.