Oggi in Radio: A Eta Beta la "fatica pandemica" - Su Radio1 l'altra faccia delle comodità digitali Oggi in Radio: A Eta Beta la "fatica pandemica" - Su Radio1 l'altra faccia delle comodità digitali
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Oggi in Radio: A Eta Beta la “fatica pandemica” – Su Radio1 l’altra faccia delle comodità digitali

Oggi in Radio: A Eta Beta la "fatica pandemica" - Su Radio1 l'altra faccia delle comodità digitali Oggi in Radio: A Eta Beta la "fatica pandemica" - Su Radio1 l'altra faccia delle comodità digitaliNetflix ha il tasto per saltare sigle e titoli di coda, YouTube quello per andare a velocità doppia. Ordini su Amazon e in pochi minuti ricevi la spesa a casa. Vai sull’app di dating e trovi il partner con un clic. E intanto raffiche di notifiche ci distolgono dal presente per invitarci a mettere like e commenti sui social. L’altra faccia delle comodità digitali è la perdita di quel muscolo che dona significato e stile alla vita: la pazienza. Alla lotta contro la “fatica pandemica”, al recupero di valori come la costanza, il coraggio e la voglia di sperimentare è dedicata la puntata pre-pasquale di Eta Beta, in onda sabato 3 aprile alle 11.05 su Radio1 Rai oppure on demand sul podcast al sito www.etabeta.rai.it.
Ospiti al microfono di Massimo Cerofolini Raffaele Gaito, fondatore di GrowthProgram.it e autore del saggio “L’arte della pazienza. Come essere perseverante in un mondo frenetico”, Sara Di Giusto, direttore operativo di Heply, azienda di software che adotta una serie di pratiche per “allenarsi alla felicità” (donazioni solidali al raggiungimento degli obiettivi, gestione dei conflitti, prese in giro dei capi), intervistata da Paola De Gaudio, Paolo Raineri, responsabile digitale di Yumi e coordinatore del progetto Facing Pandemic Fatigue, che testa sulle aziende italiane i dati identificati dall’Oms per affrontare la fatica pandemica.
E, infine, un passaggio dal podcast originale Codice Beta dell’intervista a Giorgia Lupi, artista digitale che espone nella collezione permanente del Moma di New York, il cui lavoro è prendere enormi tabelle di dati forniti da grandi aziende e trasformarli in immagini artistiche, con fiori, piante, quadri astratti, che – tramite la bellezza di queste visualizzazioni – fanno emergere tele dal significato altrimenti anonimo

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