Oggi, il black out 2003 a “Cento, un secolo di radio”
Poi l’esordio in radio di Osvaldo Bevilacqua
“Cento, un secolo di radio“, condotto da Umberto Broccoli, lunedì 27 novembre, dalle 17.05 alle 17.30 su Rai Radio1 ricorda il black out in Italia del 2003. Si trattò di un incidente verificatosi sulla rete elettrica nazionale il 28 settembre 2003 e fu il più grave evento in tal senso nella storia d’Italia. Mai come allora, senza elettricità, come unico mezzo per essere informati ci fu solo la radio: all’occorrenza bastò una vecchia radio a pile o la radio delle automobili. Ascoltiamo la notizia data dal giornalista Ruggero Po, dall’edizione straordinaria del Giornale Radio di quel giorno. Si passa, poi, alla trasmissione ‘Incontri’, condotta nel 1974 da Dina Luce e successivamente da Elena Doni. Consisteva in una serie di interviste a personalità del mondo della cultura e dello spettacolo. Nel programma anche un passaggio di un’intervista di Dina Luce a Drupi del 27 novembre 1974.
Viene proposto, infine, l’esordio radiofonico di Osvaldo Bevilacqua. Fu alla guida della trasmissione ‘La Diligenza’, costola del programma ‘Stanotte Stamane’, in onda dal 3 ottobre 1976 dalle 6,00 alle 8,00. La trasmissione forniva agli ascoltatori più mattinieri attualità, consigli pratici, curiosità e cultura, il tutto condito da buona musica. In un estratto, Bevilacqua parla con l’attore e sceneggiatore Fiorenzo Fiorentini della notizia dell’introduzione degli scattelefonici.
Figlio dell’autore televisivo Bruno Broccoli, dopo la maturità al liceo classico Tasso di Roma nel 1972, si laurea in Lettere classiche nel 1976 con una tesi in archeologia cristiana presso la facoltà di Lettere e filosofia dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, dove successivamente insegna per tre anni, dal 1976 al 1979, epigrafia cristiana antica, greca e latina, iconografia paleocristiana, scultura e mosaici. Dopo la specializzazione alla Scuola nazionale di Archeologia dell’Università degli Studi di Roma consegue nel 1978 il baccalaureato e licenza al Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana, presso l’Università Pontificia.
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