Oggi grande appuntamento con “Cento, un secolo di radio”

Umberto Broccoli ricorda il grande poeta e regista Pier Paolo Pasolini, nell’anniversario dei suoi funerali, nella puntata di “Cento, un secolo di radio“, in onda martedì 5 Novembre alle 18.05 su Rai Radio 1. Pier Paolo Pasolini nasce a Bologna il 5 marzo 1922. Poeta, scrittore, regista, sceneggiatore, drammaturgo, giornalista, è uno dei maggiori artisti e intellettuali italiani. Dotato di un’eccezionale versatilità culturale, si distinse in numerosi campi, lasciando contributi come cineasta, pittore, romanziere, linguista, traduttore e saggista non solo in lingua italiana, ma anche friulana. Nella notte tra il 1º e il 2 novembre 1975 Pasolini viene ucciso in maniera brutale: percosso e travolto dalla sua stessa auto sulla spiaggia dell’Idroscalo di Ostia, vicino Roma. Il cadavere massacrato viene ritrovato alle 6:30 circa e sarà l’amico Ninetto Davoli a riconoscerlo. L’omicidio risulterà commesso da un “ragazzo di vita”, Pino Pelosi di Guidonia, di diciassette anni, già noto alla polizia come ladro di auto, fermato la notte stessa alla guida dell’auto di Pasolini. Pelosi affermerà di essere stato avvicinato da Pasolini nelle vicinanze della Stazione Termini, presso il Bar Gambrinus di Piazza dei Cinquecento, e da questi invitato sulla sua vettura, dietro la promessa di un compenso in denaro. Il funerale di Pier Paolo Pasolini si svolge il 5 novembre 1975 a Roma. Alla camera ardente saranno molti gli amici del grande intellettuale e le personalità della cultura a rendergli omaggio. Tra questi si ricordano Enzo Siciliano, Bernardo Bertolucci, Francesco Rosi e Alberto Moravia, che legge l’orazione funebre della quale si ascolterà un estratto dalle Teche Rai.
A seguire si passa a ‘Radio Ornella’, programma dell’autunno 1977, presentato da Ornella Vanoni ogni sabato alle 11:00 su Radiouno, con testi di Giorgio Calabrese. Si ascolteranno la sigla e una gag di Ornella Vanoni sulla telefonata alla mamma (Radiouno, 5 novembre 1977). In chiusura, la voce e qualche verso della scrittrice Camilla Cederna.