Oggi "Cento, un secolo di radio" ricorda Ruggero Orlando
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Oggi “Cento, un secolo di radio” ricorda Ruggero Orlando

La voce della Rai da New York

Oggi "Cento, un secolo di radio" ricorda Ruggero Orlando

Umberto Broccoli nella puntata di “Cento, un secolo di radio“, in onda giovedì 18 aprile alle 17.05 su Rai Radio1, ricorda Ruggero Orlando, il primo corrispondente della Rai da New York, dove rimase dal 1954 al 1970.  È ricordato per il saluto con cui introduceva le proprie corrispondenze: «Qui Nuova York, vi parla Ruggero Orlando.» Veronese di nascita, ma di origini siciliane è uno dei più popolari giornalisti radiotelevisivi italiani. Laureato in matematica, inizia la sua carriera a Londra come corrispondente dell’Eiar. All’entrata in guerra dell’Italia rifiuta di rientrare in Patria e rimane in Inghilterra, dove, durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale è annunciatore dai microfoni di Radio Italia, meglio conosciuta come Radio Londra. Si ascolterà la sua voce da ‘La radio: ieri e domani’ di Marina Como, Programma Nazionale, 20 novembre 1976 e da ‘Le nuove frontiere, Itinerari turistici dell`emigrazione’, Nazionale, 25 agosto 1987. A seguire, si parlerà della nascita della NATO. Il 4 aprile 1949, con la firma del North Atlantic Treaty Organization, si costituisce l’alleanza atlantica guidata dagli Stati Uniti. Un’organizzazione politico-militare intergovernativa che ha segnato la storia dell’Occidente nel complesso contesto del secondo dopoguerra Europeo. Si ascolterà un estratto dell’intervento del Segretario di Stato americano Dean Acheson da ‘Dieci anni di alleanza atlantica’, servizio giornalistico di Enrico Ameri, realizzato in collaborazione con l’organizzazione radiofonica della Nato e la Bbc, Programma Nazionale, 3 aprile 1959. La puntata si concluderà con l’editore, scrittore e drammaturgo Valentino Bompiani.

Della sua attività di editore ha dato conto in tre libri, Via privata (1971), Dialoghi a distanza (1986) e Il mestiere dell’editore(1988).

Lo stesso gusto vivissimo per la contemporaneità lo guidò nel tenace interesse che nutriva da sempre per il teatro.

Esordì come drammaturgo nel 1931 con L’amante virtuosa, orientandosi immediatamente verso un’indagine lucida e appassionata dell’inquietudine e dell’angoscia dell’uomo moderno.

Un appuntamento atteso assolutamente da non perdere. 

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