Oggi a Passato e Presente il caso Moro e i partiti
Il 16 marzo 1978 rappresenta una data di svolta nella storia politica e sociale dell’Italia. In quel giorno, a Roma, precisamente in via Fani, un commando delle Brigate Rosse compì un atto criminale senza precedenti: il sequestro del presidente della Democrazia Cristiana, Aldo Moro, che fu successivamente ucciso insieme ai cinque uomini della sua scorta.
L’intera nazione venne sconvolta da questo drammatico evento, che gettò il Paese in un profondo stato di shock e disorientamento.
La reazione dei partiti politici
La reazione dei partiti politici e delle forze sociali all’epoca fu variegata e complessa. Il rapimento di Aldo Moro mise la classe politica di fronte a un dilemma estremamente difficile: trattare o non trattare con i terroristi per cercare di ottenere la liberazione del politico.
Moro era stato una figura di spicco nel panorama politico italiano, noto per aver promosso il dialogo e il compromesso tra le forze politiche, in particolare tra cattolici e comunisti.
Il suo rapimento rappresentò un attacco diretto al cuore della democrazia italiana e ai principi di dialogo e compromesso su cui era stata fondata la Repubblica.
L’evento ha scatenato una serie di reazioni contrastanti all’interno del mondo politico.
Alcuni partiti, come il Partito Comunista Italiano, condannarono apertamente il rapimento e si schierarono a favore della liberazione di Moro, mentre altri, come il Movimento Sociale Italiano, furono accusati di complicità o simpatia per le Brigate Rosse.
Passato e Presente
Il programma televisivo “Passato e Presente” in onda giovedì 2 novembre, offre uno sguardo approfondito su questo tragico capitolo della storia italiana.
Condotto da Paolo Mieli e il professor Agostino Giovagnoli, il programma si propone di ricostruire il caso Moro e analizzare le diverse reazioni della politica e della società di fronte a questa crisi senza precedenti.
L’ora di messa in onda del programma è alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia, offrendo ai telespettatori l’opportunità di approfondire la complessa vicenda storica che ancora oggi suscita dibattiti e riflessioni sull’equilibrio tra democrazia e lotta al terrorismo.
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