"Nota stonata" di Didier Caron con la regia di Moni Ovadia in scena a Terni "Nota stonata" di Didier Caron con la regia di Moni Ovadia in scena a Terni
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“Nota stonata” di Didier Caron con la regia di Moni Ovadia in scena a Terni

"Nota stonata" di Didier Caron con la regia di Moni Ovadia in scena a Terni "Nota stonata" di Didier Caron con la regia di Moni Ovadia in scena a TerniGiuseppe Pambieri e Carlo Greco, diretti da Moni Ovadia, sono i protagonisti dello spettacolo Nota stonata di Didier Caron, in scena al Teatro Secci di Terni, martedì 10 e mercoledì 11 gennaio alle 20.45

L’azione si svolge nei primi anni ’90, alla Filarmonica di Ginevra, nel camerino del direttore d’orchestra di fama internazionale Hans Peter Miller. Rientrato alla fine di un concerto, il Maestro viene importunato dall’invadente spettatore Léon Dinkel, che si presenta come un suo grande ammiratore, venuto appositamente dal Belgio per applaudirlo. Più il colloquio fra i due si protrae, più il comportamento di questo visitatore diventa strano e oppressivo. Finché si giunge a scoprire un oggetto del passato. Chi è questo inquietante Signor Dinkel? Cosa vuole dal direttore Miller?

“La pièce di Didier Caron, La Nota Stonata è, a mio parere, un testo teatrale deflagrante – sostiene il regista Ovadia – Dopo poche folgoranti quanto semplici battute di dialogo mi sono sentito agguantare per l’anima e il basso ventre e quella sensazione non mi ha mollato più fino alla parola fine. L’ho letto d’un fiato, a bout de souffle. Quali problemi si pongono alla regia? A parte l’impianto scenico che a mio modo di sentire, pur svolgendosi la pièce interamente nel camerino di un direttore d’orchestra, deve avere elementi allusivi e trasfiguranti così come le luci, la regia deve porsi al servizio dello scavo attoriale per guidare, sostenere, provocare ed ‘estorcere agli attori’ una totale immersione in una temperie prima ancora che in una messa in scena teatrale. Lo sforzo deve essere quello di costruire una complessa partitura in forma musicale, le cui note, i fraseggi, le pause e le dinamiche siano i movimenti intrapsichici dell’interpretazione, le reazioni, le titubanze, le messe in scacco, le entrate in una suspense e le uscite, per entrare in una nuova tensione che coinvolgano e travolgano lo spettatore per renderlo testimone di ciò che è terrificante nell’umano e proporgli una possibilità di redenzione alla quale può accedere solo chi sia disposto ad avere coscienza di quale inferno l’essere umano può essere capace di inventare contro il proprio simile.

Info e biglietti

È possibile prenotare telefonicamente al Botteghino Telefonico Regionale del Teatro Stabile dell’Umbria 075 57542222, dal lunedì al sabato dalle 17 alle 20. 

Acquisto online sul sito www.teatrostabile.umbria.it

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