Nella notte del Forte San Rocco, EdicolAcustica “continua il canto” e rilancia nel nome della musica (e di Michele)
(a cura di Anastasia Marano, Luca Ceccarelli e Carlo Legaluppi)
Era l’aprile del 2014 quando Michele Scuffiotti, edicolante che, quasi TikToker ante litteram, pubblicava gustosi aneddoti sui social, ebbe un’idea. Come spesso accade, questa fu un’idea semplice quanto geniale: ospitare presso la sua edicola artisti che potessero riempirla di musica.
Nacque così EdicolAcustica, che alla fine era un pezzetto minuscolo di marciapiede, nel quale stavano non più di una dozzina di sedie e un trespolo, sul quale si appoggiava l’artista con il suo strumento. Il primo fu il cantautore Daniele Sarno, al primo concerto eravamo in cinque spettatori.
L’idea, però, ha vinto su tutte le difficoltà, gli artisti partecipanti sono via via stati sempre più importanti, senza snaturare l’imprinting di EdicolAcustica: privilegiare i giovani, i cantautori e più in particolare quelli che hanno qualcosa da dire. Così sono nate, via via, iniziative sempre più partecipate che, oltre al mondo della musica, hanno abbracciato quello dei libri e dato vita persino a una trasmissione televisiva.
Poi, a marzo del 2022, Michele è venuto a mancare. Un fendente secco che ha colpito i cuori di chi gli vuole bene e di tutto lo staff di EdicolAcustica. Alberto Guazzi, il suo partner di sempre in questo progetto, ha vacillato, tentato di mollare tutto perché senza Michele niente avrebbe avuto più senso.
E invece, Alberto ha trovato la forza proprio nell’entusiasmo di Michele, che ha resistito alla sua dipartita e si è fatto nuova energia. È nato così “E si continua il canto”, molto più di un concerto-commemorazione, che ha avuto luogo giovedì 21 luglio al Forte San Rocco di Marina di Grosseto ed è stato condotto dallo stesso Alberto Guazzi e da Marco d’Alò, uno degli storici compagni di viaggio di EdicolAcustica.
In un clima di grande emozione e partecipazione, di fronte a un folto pubblico si sono alternati sul palco, per interpretare bellissimi pezzi di famosi cantautori italiani, molti degli artisti che hanno preso parte, nel tempo, alle manifestazioni ideate e realizzate da Michele e Alberto, a cominciare dagli ospiti Micol Arpa rock, Roberta Giallo, Mauto, Alessandro D’Orazi, Nicholas Merzi e Joy.
Si sono altresì esibiti: Claudio Venturi, Riccardo Nucci, Luna, Irene Biagioli, Laura Nepi, Luciano Kiti, Caterina Guazzi, Alessandro Bigozzi, Serena Matù, Daniele Sarno, Carlo Mercadante, Luca Berti.
Degni di nota anche i bravissimi musicisti Flavio Timpanaro, Simone Biasini, Luca De Stasio, Enrico Ciolini, Francesco Guazzi e Alessio Buccella.
Ma il momento più toccante della serata è stato raggiunto quanto, in chiusura, è stato proiettato un video di alcuni anni fa in cui Michele e Alberto commentavano in maniera scanzonata e con la loro abituale verve la conclusione dell’ennesima stagione di EdicolAcustica Circus. E stato allora che gli occhi lucidi di tantissimi spettatori e artisti hanno testimoniato, semmai ce ne fosse stato bisogno, l’affetto che ancora oggi li lega a Michele Scuffiotti e alla grande famiglia di EdicolAcustica.
Nel corso dell’evento sono state anche annunciate due iniziative che sanno di ripartenza: EdicolAcustica diventa un’Associazione, chiamando a raccolta tutti nel nome di Michele e si rende itinerante: un’edicola semovente, a grandezza naturale, andrà infatti in giro per l’Italia per invertire il paradigma: non saranno più gli artisti (o almeno, non solo) a cercare EdicolAcustica ma sarà quest’ultima a cercare loro, per dare la possibilità di esibirsi ed emergere.
Michele era una di quelle persone che tutti conoscono anche se non sono state mai famose. Oppure lo sono davvero, famose, senza aver mai cantato, recitato, scritto libri, fatto politica. Una figura della città di strada.
Chi non conosce Michele o non è mai stato a Grosseto o non ama la musica, perché lui era questo: un ragazzo, un sorriso aperto, la musica. La musica vissuta come un battito per scandire le giornate normali di una città come le altre, vista dal rettangolo della sua edicola. La musica. Una preghiera primitiva così vicina al rumore dell’anima.
Viso tondo, occhi buoni, delle migliaia di volte in cui lo si vedeva era sempre un’immagine rassicurante, sul genere “la musica resiste ancora”.
Michele era soprattutto un sognatore. Credere nei propri sogni è una capacità molto complessa, richiede la determinazione e la costanza di saperli proteggere, e nutrire, perché per realizzarli dobbiamo trovare le “strade” per poterli esprimere.
“Seconda stella a destra,
questo è il cammino
E poi dritto fino al mattino
Poi la strada la trovi da te
Porta all’isola che non c’è”
A volte tutto si fa meno chiaro, possono essere tante le varianti che influiscono sui nostri sogni da realizzare, e questi sogni, a volte, possono prendere strade inaspettate.
A volte il sogno può nascondersi in un dolore, in un brusco risveglio, e guardando il dolore mai ci potrebbe venire in mente che lì, proprio lì, si sia nascosto il sogno. E se il sogno è lì, volendolo eliminare questo dolore, perdiamo la possibilità di accedere al sogno che nasconde, quindi non troveremo la nostra “isola che non c’è”, la nostra “edicola che non c’è”.
Questo non è un invito a tenersi il proprio dolore, ma è un invito a imparare a farne buon uso. Perché “L’isola/edicola che non c’è”, è già dentro di noi.
“E non è un’invenzione
E neanche un gioco di parole
Se ci credi ti basta, perché
Poi la strada la trovi da te“
Era chiaro giovedì sera lì, sopra, e sotto, e intorno al palco: più che mai ora abbiamo bisogno di credere, di credere nei nostri sogni, e in quello di Michele. Come fare? Si potrebbe iniziare da qui:
“Seconda stella a destra, questo è il cammino
E poi dritto fino al mattino
Non ti puoi sbagliare, perché
Quella è L’edicola che non c’è”