Musica: al Tenax di Firenze arrivano i Röyksopp, il duo norvegese tornato sulle vette dell’elettronica con Profound Mysteries
Dopo otto anni di distanza dal precedente album, nel 2022 i Röyksopp sono tornati sulle vette dell’elettronica con Profound Mysteries, dimostrando di avere ancora tutte le carte in regola per produrre musica seducente, coinvolgente e di spessore. Giovedì 30 marzo si esibiranno al Tenax, per quella che si preannuncia una serata memorabile (apertura porte ore 22:00, prevendita early bird 11,50 € su www.dice.fm).
La carriera musicale dei Röyksopp, duo norvegese formato da Torbjørn Brundtland e Svein Berge, esplode nel 2001 con ’acclamatissimo Melody a.m., un incontro tra sonorità electro-pop più decise ed eteree atmosfere nordiche: brani come Poor Leno, Remind me e So easy conquistano il mondo. L’album vince vari premi, come disco dell’anno e vende un milione di copie in tutto il mondo. Un tour al fianco di Basement Jaxx e Moby, un’apparizione al blasonato Glastonbury Festival e una nomination agli Mtv Europe Awards catapultano il gruppo nell’élite della musica europea.
Tra il 2001 e il 2005 i Röyksopp si dedicano particolarmente ai remix, come quelli eseguiti su tracce di Beck, Coldplay, The Streets e Felix da Housecat. Il secondo album, dal titolo The understanding, arriva nel 2005, un disco maggiormente pop e meno sognante rispetto all’esordio. Dopo 4 anni ecco Junior, nel quale non mancano comunque episodi più riflessivi. Partecipano come vocalist le svedesi Robyn, Lykke Li e la stessa Karin Dreijer Andersson. Segue, poco dopo, il disco gemello Senior. Nel 2014 esce Do it again, ep collaborativo con la cantante svedese Robyn, cui fa seguito The inevitable end.
Nel gennaio del 2022 viene annunciato a sorpresa Profound Mysteries: un altro viaggio in atmosfere sognanti ma inquietanti. I suoni accarezzano da una parte la synth/dance e dall’altra l’ambient convincendo comunque ad ogni nota con originalità e spessore.
I due musicisti sono ormai navigati e sanno perfettamente come plasmare interi panorami sonori con le loro musiche e i loro ritmi, elementi sagacemente maneggiati con un’abilità compositiva che trova sempre ulteriore conferma. E la lunghezza dei brani migliori, come This Time, This Place e The Mourning Sun, infatti non si nota neppure.
Aspetto davvero da premiare del disco sono le collaborazioni, specialmente due particolarmente eccellenti: Alison Goldfrapp (dell’omonimo gruppo); e Susanne Sundfør, che compare anche due volte. Le due vocalist, ormai musiciste leggendarie a loro volta, impreziosiscono le tracce a loro affidate sciogliendo le proprie voci e i propri stili direttamente nel clima già denso ricamato dalla band.