MUCH LOVED, stasera in prima visione su Cielo il film di Nabil Ayouch sulla tematica della prostituzione in Marocco MUCH LOVED, stasera in prima visione su Cielo il film di Nabil Ayouch sulla tematica della prostituzione in Marocco
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MUCH LOVED, stasera in prima visione su Cielo il film di Nabil Ayouch sulla tematica della prostituzione in Marocco

MUCH LOVED, stasera in prima visione su Cielo il film di Nabil Ayouch sulla tematica della prostituzione in Marocco MUCH LOVED, stasera in prima visione su Cielo il film di Nabil Ayouch sulla tematica della prostituzione in MaroccoCielo presenta “Much Loved”, film del 2015 di Nabil Ayouch, in prima visione, stasera, venerdì 17 febbraio, alle ore 21.15. In questa pellicola il regista dà voce alle donne, affrontando la tematica della prostituzione in Marocco, il suo Paese, e si sofferma sul rapporto tra uomo e donna all’interno della propria cultura, descrivendo la storia di quattro escort di Marrakech.

Noha e le sue amiche devono affrontare le difficoltà di tutti i giorni, tra soldi per mantenere familiari o fidanzati parassiti, gli anni che trascorrono inesorabili, i clienti che possono passare da appassionati a maneschi nel giro di un attimo e, più in generale, una società che le sfrutta calpestandone al tempo stesso la dignità.

“Much Loved” è un’opera coraggiosa e un vivido ritratto di donne, in un Paese in cui vengono trattate come oggetti al servizio dell’egocentrismo maschile. Di contro, gli stessi uomini vengono visti dalle protagoniste come mezzi a cui spillare denaro in una danza di ipocrisia e solitudine che sfuma i confini tra chi è realmente vittima e chi carnefice.

Presentato in anteprima alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes nel 2015, al film “Much Loved” è stato riconosciuto il merito di aver fissato con determinazione lo sguardo su una realtà “oscura” del Marocco e, proprio per questa rappresentazione definita oltraggiosa della donna e del mondo della prostituzione a Marrakech, ha suscitato ira e ha ottenuto la censura nella madrepatria. In seguito alla loro testimonianza sia il regista sia le attrici protagoniste hanno ricevuto minacce di morte e insulti, al punto da dover ricorrere a delle guardie del corpo. Unanime è stata, tuttavia, la reazione di solidarietà nell’ambito della comunità cinematografica internazionale e degli ambienti culturali e giornalistici marocchini.

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