“Moving Stories” IV edizione, la danza incontra la letteratura con Giardino Chiuso e Boderline Danza
Al Teatro Studio ‘Mila Pieralli’ di Scandicci, con il festival Moving Stories, diretto da Paola Vezzosi e giunto quest’anno alla IV edizione, la danza incontra la letteratura: la reinterpreta, la interroga, ne esplora gli obiettivi e le motivazioni, traduce l’arte delle parole in un linguaggio non verbale.
Giovedì 21 novembre, ore 21, e venerdì 22 novembre, ore 10, le Compagnie italiane di danza contemporanea Giardino Chiuso e Boderline Danza si avvicendano, rispettivamente, con Il soldatino di piombo e Point of View – Pari Intervallo, in una sorta di dialogo creativo tra letteratura e arte del movimento. Il soldatino di piombo, infatti, è tratto da La morte di Marx e altri racconti di Sebastiano Vassalli; Point of view – Pari intervallo, invece, si ispira liberamente al mito di Orfeo e Euridice secondo la visione letteraria di Cesare Pavese nel racconto L’inconsolabile.
L’obiettivo di Moving Stories è diffondere il linguaggio della danza contemporanea nella sua valenza di mezzo comunicativo universale e di stimolare l’interesse e l’amore per la letteratura. Agli spettacoli si aggiungono incontri e laboratori che consentono, soprattutto ai giovani, di individuare e sviluppare preziosi interessi personali nel campo dell’arte.
Una produzione Compagnia Adarte, in collaborazione con Fondazione Teatro della Toscana.
Giardino Chiuso con il sostegno di Regione Toscana in collaborazione con MART Museo di Trento e Rovereto Alessio Martinoli, Lorenzo Di Rocco, Jennifer Rosati IL SOLDATINO DI PIOMBO da “La morte di Marx e altri racconti” di Sebastiano Vassalli coreografia Patrizia de Bari regia Tuccio Guicciardini video Andrea Montagnani foto di scena Daniele Furini
La performance è ispirata al racconto Il soldatino di piombo di Sebastiano Vassalli ed è tratta dallo spettacolo Macchine della Compagnia Giardino Chiuso. L’episodio del Soldatino di Piombo narra la tragica storia di un militare al comando di un avamposto in una zona di guerra, un checkpoint senza tempo né luogo. All’improvviso, all’orizzonte, appare una vecchia Peugeot che si avvicina traballante al posto di blocco, senza nessuno alla guida. La paura di un’autobomba telecomandata innesca la procedura standard: l’inevitabile e immediata distruzione della macchina. Si scoprirà poi che all’interno c’erano due bambini; avevano trovato la vecchia auto aperta e l’avevano messa in moto, una stupidaggine! Il soldatino al comando del presidio rimarrà sconvolto da quell’incidente, diventò di piombo. La sua convalescenza in un ospedale militare sarà inesorabilmente lunga, una condanna senza appello. Sulla scena i due interpreti maschili rimandano l’immagine di una personalità dissociata, in una visione rigorosa e narrativa, che crea suggestioni attraverso i linguaggi della danza, del gesto, della parola, del video. L’unica figura femminile rimarrà, in un sentimento misto tra pietà e rifiuto, testimone muta dell’agghiacciante racconto. Una pièce tagliente e cruda, come del resto suggerisce la scrittura di Vassalli, che scarnifica il tema dell’identità passando dalle tragedie personali, intime, a quelle di massa. Il racconto è tratto da La Morte di Marx e altri racconti (Einaudi 2006; prima edizione BUR 2019) di Sebastiano Vassalli e, dal 2019, è stato inserito nelle antologie scolastiche di letteratura italiana. |
ASMED – Borderline Danza con il sostegno di MIBAC 2018, Regione Sardegna, Regione Campania POINT OF VIEW – PARI INTERVALLO direzione della coreografia e regia Claudio Malangone disegno luci Francesco Ferrigno danzatori / autori Luigi Aruta, Antonio Formisano drammaturgia Giada Ruoppo assistente alla coreografia Adriana Cristiano costumi Borderline Danza responsabile organizzativo Maria Teresa Scarpa
Insomma ci vuole un mito. Ci vogliono miti
Il progetto si ispira al racconto di Cesare Pavese L’inconsolabile dalla raccolta Dialoghi di Leucò dedicata alla rielaborazione dei miti classici. Si propone il dramma di Orfeo che ha ben compreso come la morte di Euridice rappresenti il definitivo concludersi di un’epoca. Riportarla in vita non ha alcun senso, perché quanto è perduto lo è per sempre. Il testo di Pavese utilizza la struttura del dialogo. Il racconto è in presa diretta: lo spazio e il tempo restano generici. Il dialogo non vuole descrivere i fatti, bensì proporre riflessioni e ragionamenti. I personaggi, tratti dal Mito, appaiono in tutta la loro ansia, presi da un’angoscia e da un interrogativo doloroso. Pavese ha intrapreso la strada del mondo classico per proiettarvi i conflitti eterni dell’uomo: il senso del destino, del limite, la vecchiaia come timore di impotenza, lo stretto rapporto tra l’amore e la morte, la sorte come elemento comune a tutti gli uomini. Il progetto coreografico, attenendosi molto alla struttura del brano, nella forma e nei contenuti, trova il suo fulcro nel punto di vista dello spettatore, protagonista nella dialettica tra immagine e sguardo, dove la risultante va oltre il linguaggio, amplifica e modifica l’azione, dona forma poetica all’attenzione. Si tratta di dare un’area espansa allo spettatore, un rovesciamento di senso e di ruolo, con il compito di ospite interno, dove il destino di uno collima col destino di molti. |
Biglietti
Posto unico 8€
Biglietteria di prevendita
Teatro della Pergola
Via della Pergola 30, Firenze
055.0763333 – [email protected]
Dal lunedì al sabato: 9:30 / 18:30 – domenica chiuso
Circuito Boxoffice Toscana e online su www.ticketone.it/moving-stories-il-soldatino-di-piombo-point-of-view-biglietti.html?affiliate=ITT&doc=artistPages%2Ftickets&fun=artist&action=tickets&erid=2592983&kuid=559398.
Biglietteria serale
Al Teatro Studio ‘Mila Pieralli’ di Scandicci, via Gaetano Donizetti 58, a partire da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.