MOIRA, CASA, FAMIGLIA E SPIRITI al TEATRO MANZONI (ROMA)
“Moira, casa, famiglia e spiriti” è una nuova commedia che offre una miscela di comicità, emozione e riflessioni su temi come la famiglia, l’amore e la solitudine, il tutto condito da una spruzzata di speranza.
Questa pièce teatrale, scritta da Ottavia Bianchi, sarà rappresentata in anteprima assoluta al Teatro Manzoni di Roma dal 2 al 19 novembre.
La storia
La storia ruota attorno al personaggio di Moira, interpretata dalla stessa autrice Ottavia Bianchi.
Moira vive in un appartamento sotto sfratto, che condivide con una famiglia molto particolare di fantasmi, tra cui suo padre defunto, Alfredo.
Moira è l’unica in grado di vedere e parlare con questi spiriti, ma solo all’interno della casa di famiglia.
La trama si complica quando un ufficiale giudiziario di nome Mario, interpretato da Giorgio Latini, viene assegnato al caso dello sfratto.
Tra Mario e Moira nasce una storia d’amore, ma Moira si trova in un dilemma: deve scegliere tra l’amore per i vivi e quello per gli spiriti dei suoi cari defunti.
La commedia esplora i temi del tempo, delle occasioni perdute, e della connessione con coloro che abbiamo perso nel corso della vita. La storia è narrata con un tono leggero e comico, ma presenta anche momenti di profondo dramma.
La strana famiglia di fantasmi nella casa di Moira contribuisce a rispondere a domande esistenziali sul destino e la possibilità di sovvertire gli eventi nella vita.
La regia è affidata a Giorgio Latini, che ha la sfida di bilanciare il tono comico con il dramma e di gestire l’equilibrio tra gli attori versatili e creativi del cast.
La scenografia è curata da Cecilia Sensi e i costumi da Lucia Mariani.
Ottavia Bianchi e Giorgio Latini
“Moira, casa, famiglia e spiriti è una commedia nuova – spiega l’autrice Ottavia Bianchi – un testo che attraverso il filtro di una storia d’amore racconta tutt’altro: del tempo che inesorabile passa sopra di noi, delle occasioni perdute, della capacità di rimanere in contatto con chi abbiamo perso oltre il confine apparentemente insormontabile della morte.
Lo facciamo come sempre sorridendo, tra qualche lacrima, tentando di vedere il lato comico delle cose della vita.
Chi tra noi è veramente normale? C’è un tempo limite entro Il quale rimettere a posto le cose?
E, soprattutto, esiste un destino che ci è stato inesorabilmente assegnato alla nascita o possiamo davvero truffare la sorte per sovvertire il finale della nostra vita?
La strana famiglia di perdenti che abita casa Mancini aiuterà a rispondere a queste domande”.
“Dirigere un testo come questo – spiega il regista Giorgio Latini – è sicuramente una sfida ma anche fonte di grande soddisfazione.
È una drammaturgia contemporanea ma anche una favola, è la storia dell’incontro di due solitudini ma anche un testo corale, è una commedia brillante ma con delle parentesi di profondo dramma.
Una simile complessità esige una regia a servizio di tutti questi aspetti, basata su equilibri precisi e che faccia attenzione a non far mai prevalere un elemento sull’altro.
Inoltre – continua – il tono recitativo deve passare dal brillante al dramma senza strappi, senza momenti forzati: in questo ho avuto la fortuna di lavorare con attori versatili e creativi, che hanno generosamente messo la loro sensibilità ed esperienza a disposizione del testo, dando un grande contributo alla costruzione dei rapporti tra i personaggi”.
Produzione del Centro Teatrale Artigiano
“Moira, casa, famiglia e spiriti” è una produzione del Centro Teatrale Artigiano diretto da Pietro Longhi. La pièce promette di offrire un’esperienza teatrale coinvolgente che farà ridere, riflettere e commuovere il pubblico.