Oggi in TV: Italiani – Matilde Serao
Matilde Serao è la prima donna a fondare un giornale e a dirigerlo tutto da sola, “Il Giorno”. E’ il 1904, ma la sua esperienza come giornalista è di lunga data, perché ha cominciato a scrivere a 18 anni sotto lo pseudonimo di Toffolina e ormai ne ha quasi cinquanta. In più ha fondato già due giornali con suo marito, lo scrittore e giornalista Edoardo Scarfoglio, Il Corriere di Roma e Il Mattino e contribuisce alla fondazione di altre testate. Nel giorno dell’anniversario della sua scomparsa, Rai Storia propone il documentario di “Italiani”, firmato da Simona Fasulo con la regia di Nicoletta Nesler, in onda lunedì 25 luglio alle 17.15. La sua vita, fatta di contraddizioni, è indicativa e di esempio per le generazioni che verranno dopo di lei. Religiosa e attenta alle tradizioni, non reclama il voto o la vita politica per le donne, ma chiede che sia data loro almeno la possibilità di vivere senza la giurisdizione di un uomo, che sia permesso loro di lavorare e di crescere i propri figli mantenendo dei diritti. Attentissima alla vita sociale, grande osservatrice dei costumi, si dedica alla stesura di decine di articoli che raccontano gli stenti del popolino napoletano, stretto nella morsa della fame, della sporcizia e della delinquenza, ma anche la vita dorata della gente altolocata, facendo quadretti gustosissimi, con una lingua interessante che coniuga regionalismi e neologismi, e soprattutto usando grande cuore. A tratteggiare il profilo di Matilde Serao sono Raffaele Giglio, docente di letteratura italiana alla Federico II, che ci racconta Serao scrittrice, i suoi rapporti con Scarfoglio e con gli altri letterati dell’epoca; Donatella Trotta, biografa di Matilde Serao, che narra la vita della giornalista e la sua poetica di fondo, chiaramente comprensibile leggendo gli articoli delle e 6 testate di cui Serao è stata direttrice; Patricia Bianchi, docente di storia della lingua italiana che parla dello stile giornalistico e anche del rapporto di Serao col cinema; Laura De Liso, che entra nell’aspetto importante della religiosità di Serao; Alessandro Barbano, già direttore del Mattino che ricorda il valore di Serao giornalista e la definisce “eroina borghese”. Infine, Gabriella Bevilacqua, nipote di Paolina, la figlia che Scarfoglio ebbe fuori del matrimonio dalla sua amante suicida Gabrielle, e che crebbe con la Serao ignorando la sua storia vera fino a diciassette anni, racconta il rapporto della nonna con la scrittrice.