Massimo Popolizio, “Un nemico del popolo” al Piccolo
Massimo Popolizio torna al Piccolo con un testo classico dalle venature fortemente contemporanee – Un nemico del popolo di Henrik Ibsen – ambientandolo non nella Norvegia del 1882, ma in un’immaginaria contea americana degli anni Venti. Qui è stato costruito uno stabilimento termale che rappresenta il riscatto per il territorio, offrendo lavoro agli abitanti di un paese depresso economicamente. Ne deriva un conflitto politico e morale che contrappone due fratelli: il medico Thomas Stockmann, interpretato dallo stesso Popolizio, direttore dello stabilimento, e il sindaco Peter Stockmann (Maria Paiato in panni maschili). Thomas scopre che le acque termali sono causa di inquinamento, Peter, politicamente insabbiatore, tenta invano di convincerlo che la sua denuncia porrà fine ai sogni collettivi di benessere. Il racconto è affidato ai personaggi che popolano questa cittadina di provincia, nella quale tutti si conoscono e sembrano vivere in apparente armonia, ma il cui equilibrio sta per essere irrimediabilmente “inquinato”, come le acque sulle quali si basa la sua economia e la sua prosperità.
Il testo ruota intorno a un archetipico scontro tra fratelli, interrogando drammaticamente anche il nostro tempo sui temi della ricerca della verità, della corruzione del potere e della contaminazione ambientale.
«Che fare? Chiudere le terme in attesa di una bonifica, con il conseguente danno economico, o persistere nel promuoverle, assicurando lo sviluppo di tutta la città? Non si tratta di un confronto di due posizioni – spiega Popolizio – quanto piuttosto dello scontro tra due punti di vista. “Saremo tutti d’accordo nell’affermare che sulla faccia della terra gli imbecilli costituiscono la maggioranza. Allora perché dovremmo farci comandare dalla maggioranza?”, così provoca il Dr. Stockmann per Ibsen: le regole della vita di una democrazia, con i suoi paradossi, mi sembrano di grande interesse per questi tempi. Quando questa esigenza incontra un testo del passato, forte e attuale come Un nemico del popolo di Ibsen, la sfida della messa in scena diventa attiva, alla ricerca di un’efficacia nel raccontare, e ricettiva, per ascoltare e apprendere ciò che un’opera così densa ancora oggi ci svela sul potere, la corruzione, il bene comune e l’interesse personale»
Una storia scritta un secolo fa ma che sembra riferita all’oggi. «Ho scelto di condividere questo progetto con attori con cui ho già lavorato in passato – continua il regista – e che hanno in comune con me un certo tipo di impostazione: quello di essere interpreti di personaggi in una storia. Un nemico del popolo è un testo che, rispetto ad altri della produzione di Ibsen, non possiede personaggi dalla psicologia articolata. Sono piuttosto dei caratteri e come tali vanno trattati. Senza fare degli azzardi drammaturgici, ci troviamo davanti ad un testo che scivola quasi nell’espressionismo. Con i miei compagni di scena cercherò di mettere in luce proprio questo, la natura di un dramma che presenta molti punti di vista, molte verità diverse. Ognuno dei quali espresso in modo molto chiaro e netto dai personaggi della storia».
Piccolo Teatro Strehler (Largo Greppi,1 – M2 Lanza), dal 28 gennaio al 16 febbraio 2020
Un nemico del popolo
di Henrik Ibsen, traduzione Luigi Squarzina
regia Massimo Popolizio
scene Marco Rossi, costumi Gianluca Sbicca
luci Luigi Biondi, suono Maurizio Capitini
video Lorenzo Bruno e Igor Renzetti
produzione Teatro di Roma – Teatro Nazionale
Orari: martedì, giovedì e sabato, ore 19.30; mercoledì e venerdì, ore 20.30 (salvo venerdì 31 gennaio, ore 15 pomeridiana per le scuole); domenica, ore 16. Lunedì riposo.
Durata: un’ora e 45 minuti senza intervallo
Prezzi: platea 33 euro, balconata 26 euro
Informazioni e prenotazioni 0242411889 – www.piccoloteatro.org