Maremma Unplugged, che concerto (s)concertante Maremma Unplugged, che concerto (s)concertante
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Maremma Unplugged, che concerto (s)concertante

Questo non è un articolo, né una recensione. È una condivisione di sensazioni. Quelle provate nei giorni scorsi, a Roccatederighi, durante la “prima” di Maremma Unplugged.
Cos’è MU? E’ un progetto di Meri, Dario Canal, Denis Damiani, Alice Naso e Beatrice Ramazzotti, un format dove artisti emergenti di tutto il mondo incontrano il pubblico maremmano attraverso la musica dal vivo. Dove sta la novità? L’evento musicale si basa sull’effetto sorpresa. Il pubblico, infatti, non conosce l’identità dell’artista; e la scopre con una bruschetta e un bicchiere di buon vino, come è capitato a me. Questa è la spiegazione nuda e cruda della formula, ma veniamo alle sensazioni.

Il primo evento – dicevo – è stato organizzato il 3 di novembre nell’azienda vitivinicola Ampeleia, in una sala degustazioni inaugurata da poco. Ammetto che il posto è magico, grazie alla posizione, alla terrazza che affaccia sul mare e sul paese, al cibo e al vino bio-dinamico. La sala dove si è svolta la serata aveva il profumo di casa: accogliente, informale, ma elegante; ho bevuto vino rosso accanto al caminetto acceso, seduta a terra su dei cuscini e un tappeto, il tutto senza mal di schiena. Ovviamente c’erano anche le sedie e i tavoli…

Senza preamboli e ghirigori, è stata presentata Camilla Simon, la cantante della serata, una giovane artista che vive a Berlino, dalla voce calda e profonda, in tournée in Toscana. L’esibizione è durata un’ora e si è conclusa con un paio di canzoni che hanno visto protagonista Eyota – il compagno musicale di Camilla. Grazie a lui ho ascoltato, per la prima volta nella mia vita, un beatboxer.

Quello che mi ha sorpreso non è stato soltanto l’approccio “al buio” con l’artista, ma il fatto che un evento simile può essere organizzato ovunque: in un ristorante, un prato, una casa. Qualsiasi persona può decidere di ospitare la serata. Ci pensa Maremma Unplugged. L’effetto è quello di sentirsi in un ambiente intimo, dove degli estranei condividono il piacere dell’ascolto, come se facessero parte di un gruppo di amici. Senza MU probabilmente non avrei mai conosciuto Camilla ed Eyota, mai avrei scelto di andare ad ascoltarli. Sbagliando!

In un mondo sempre più spoilerato dai social, dove puoi leggere in anticipo “cosa aspettarsi” in ogni dove, qui il piacere è proprio non sapere, non conoscere cosa accadrà prima, durante e dopo l’esibizione. Noi, per esempio, ci siamo seduti a tavola con gli artisti.

La prossima data sarà il 2 di dicembre a “Chicchi D’arte”, in viale Europa 11, a Grosseto. Si possono prenotare i biglietti su www.maremmaunplugged.com. Sarà la volta di uno spettacolo che unirà musica e danza.

Più di questo non è dato sapere.

Per fortuna…

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