M77 Gallery – “Il tempo dell’incalcolabile” di Maria Lai a Milano
M77 presenta Il tempo dell’incalcolabile, progetto dedicato all’artista Maria Lai, curato ed ideato per gli spazi della galleria da Alberto Salvadori che rimarrà aperta al pubblico sino a sabato 26 febbraio 2022.
La mostra, realizzata in collaborazione con l’Archivio Maria Lai, offre uno sguardo sull’opera dell’artista sarda con un progetto che verte sugli aspetti mitopoietici del suo lavoro.
Il tempo dell’incalcolabile prende vita dalla lettura delle opere di Salvatore Cambosu — scrittore al quale Maria Lai era estremamente legata — dalle quali proviene Cuore mio, racconto da cui è tratta la figura di Maria Pietra e una dimensione del narrare che pervade il lavoro di Lai. Attraverso la vicenda della protagonista, lo scrittore, e quindi poi l’artista, investono ognuno di noi di responsabilità e riflessioni all’origine di aspetti e tratti del carattere umano che, oggi più che mai, interessano temi come il rispetto per l’ambiente e le sue regole in antitesi ai modelli perseguiti dove l’individualismo è mutuato in una forma di egoismo senza confini. Il potere nelle mani di ognuno di noi può essere vitale o mortale, come specificava Maria Lai, intendendo così anche la figura dell’artista dotata di strumenti non comuni per leggere e definire la realtà.
Il percorso si apre con la presentazione inedita dell’intero apparato narrativo dedicato alla storia. Trentatré sculture in ceramica appartenenti alla serie dei Telai di Maria Pietra assieme a teli che scendono dal soffitto e appesi alle pareti creano un ambiente attorno al libro nel quale la storia si narra e cresce. Il tutto è accompagnato da una sonorizzazione ambientale dalla quale una voce rende viva la vicenda della protagonista della leggenda. La leggenda è il tipo di racconto antico prediletto da Maria Lai e porta al suo interno la radice latina Legenda, ossia di cose che devono o sono degne d’essere lette. Costituisce un patrimonio collettivo e culturale di un popolo nel quale si mescola il reale al meraviglioso. Questo è il punto centrale del lavoro di Maria Lai, mescolare le due dimensioni.
Questa atmosfera sospesa prosegue al piano superiore della galleria dove, per la prima volta, saranno esposte tutte le opere frutto degli interventi di Maria Lai sugli scatti di Piero Berengo Gardin che ritraggono momenti salienti della sua celeberrima e fondamentale opera pubblica Legarsi alla montagna. L’azione avvenuta nel 1981 che unì la popolazione di Ulassai ed ogni sua casa con il Monte Gedili è rimasta così vivida nella testimonianza di queste immagini, che tanto hanno colpito la memoria collettiva, non solo del paese sardo ma dell’intero mondo dell’arte. In mostra anche l’installazione in ceramica La frana ed il video originale dell’azione collettiva realizzato da Tonino Casula.
Il titolo scelto per questa mostra rimanda a un tema centrale in tutta l’opera della Lai: l’immediata connessione tra la dimensione del sacro, quella delle origini, dell’identità e della nascita. Maria Lai, del resto, diceva esplicitamente che nei suoi lavori “l’uomo di tutti i tempi guarda alla propria vita interrogandosi sul mistero del prima e del dopo. Come un bambino gioca, inventa, propone, dà voce ai fantasmi che popolano la sua ansia di assoluto. Nella vastità del viaggio nascono le religioni e le ragioni dell’arte”.