Ludopatia: gratta e vinci strappato all'asta, offerti 12 mila euro per scoprire se è vincente Ludopatia: gratta e vinci strappato all'asta, offerti 12 mila euro per scoprire se è vincente
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Ludopatia: gratta e vinci strappato all’asta, offerti 12 mila euro per scoprire se è vincente

Ludopatia: gratta e vinci strappato all'asta, offerti 12 mila euro per scoprire se è vincente Ludopatia: gratta e vinci strappato all'asta, offerti 12 mila euro per scoprire se è vincenteDodicimila euro offerti in meno di ventiquattro ore per scoprire se il gratta e vinci strappato e messo all’asta su Tik Tok è vincente. È il frutto della singolare iniziativa di Vincenzo Mauro, fiorentino, associato di Statistica e Metodi quantitativi all’Università di Macerata, per combattere la ludopatia.

Nell’ottobre scorso Mauro, su richiesta dei suoi studenti, apre quasi per scherzo “3minuticolprof”, un canale Tik Tok che trasferisce sui social, con video rapidi e provocatori, gli argomenti trattati nei suoi corsi. A Macerata, in particolare, si occupa di inferenza causale e misurazione della povertà. 

Chi pensa che siano temi poco appetibili per il target giovanissimo di Tik Tok, si deve ricredere: la teoria della probabilità è legata a doppio filo al mondo di gratta e vinci, roulette, superenalotto e scommesse varie, che Mauro prova a smontare nei suoi video, mettendone a nudo i funzionamenti più nascosti ed ingannevoli.

Il canale cresce in fretta: in pochi mesi raggiunge 115mila iscritti e tocca la cifra record delle 20 milioni di views. Merito anche delle trovate in controtendenza del professore per agganciare il suo pubblico, come quella di strappare un gratta e vinci e metterlo in palio. 

È stato un gesto tra lo scherzo e la provocazione – racconta – immaginavo che sarebbe diventato un video virale e c’è molto bisogno di espandere la consapevolezza su un mondo scintillante ma molto pericoloso, che risucchia molte persone, specialmente soggetti vulnerabili. L’ho strappato senza grattarlo, e sono stato subito sommerso da migliaia di messaggi per convincermi a  controllare almeno se fosse vincente.
A quel punto, mi si è accesa una lampadina: ho messo i quattro pezzi del tagliando all’asta, in modo che qualcuno possa effettivamente controllare, impegnandomi a devolvere l’intero ricavato ad una associazione che combatte la ludopatia e aggiungendo io stesso una donazione. Potremmo essere la prima community al mondo che utilizza un gratta e vinci per aiutare la lotta alla dipendenza da gioco: un paradosso che a me sembra meraviglioso.

E, in pochissimi giorni, le offerte di moltiplicano: “Le offerte sono iniziate pochi secondi dopo la pubblicazione del video; adesso siamo arrivati ad una cifra enorme e difficilmente rilanciabile per un pezzo di carta strappato: 12mila euro. Ho voluto dimostrare quanto bisogno ci sia, ancora, di accendere i riflettori sul tema. Ed è bellissimo pensare che i social, canali che di solito nell’immaginario si associano a contenuti superficiali, possono essere uno strumento potentissimo anche per battaglie in favore della collettività”.

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