"L'Ospite" al Nuovo Teatro San Paolo "L'Ospite" al Nuovo Teatro San Paolo
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“L’Ospite” al Nuovo Teatro San Paolo

Con L’ospite si apre la stagione teatrale 2019-2020 del Nuovo Teatro San Paolo, che porta il titolo programmatico di “Belli Lunghi”. Dopo quattro stagioni della Rassegna “Belli Corti”, selezione di corti teatrali, che ha riscosso un enorme successo di pubblico e partecipazione da parte di nuovi autori emergenti, il Nuovo Teatro San Paolo ha aperto le porte a testi teatrali di durata tradizionale, ma non tradizionali nel contenuto."L'Ospite" al Nuovo Teatro San Paolo "L'Ospite" al Nuovo Teatro San Paolo

Sono stati letti e apprezzati oltre 400 testi da un gruppo di professionisti con esperienza pluridecennale in ambito teatrale, e sono stati selezionati 8 lavori, che saranno portati in scena dai migliori registi del Nuovo Teatro San Paolo.

“Belli Lunghi” sono testi drammatici, ironici, grotteschi, e ciascuno nel proprio registro offre uno spaccato della realtà contemporanea diretto e immediato, in cui il pubblico si riconoscerà senza compiacimenti e velleità intellettuali.

Apre la rassegna “L’Ospite” di Gerardo Caputo, un ritratto aperto e spietato delle relazioni familiari. Come scrive lo stesso autore:

“Cosa succede quando l’abnorme, il surreale, l’aberrante viene immesso nel reale? Quale improvvisa reazione scatena? L’ospite è un tentativo di gettare uno sguardo sotto l’apparente normalità che spesso ammanta la vera essenza dei rapporti interpersonali. È un rischio che a volte vale la pena di correre, un azzardo che bisogna avere il coraggio di tentare” (Gerardo Caputo).

Sinossi: Alla vigilia di Natale, una famiglia borghese è riunita in attesa di un ospite speciale. L’ansia crescente dell’attesa determina l’insorgere di contrasti via via sempre più duri, di malumori che destano rancori sopiti, di gelosie e invidie nascoste sotto un perbenismo caparbiamente ostentato. È nell’immettere in una quotidianità pregna di formalismo, apparentemente ordinaria, l’abnorme, l’irrazionale, il grottesco, il patologico, il simbolico, che si evidenzia la mostruosità di un contesto familiare che scivola velocemente verso un ineluttabile destino di “morte morale”.

Il testo è stato premiato con il 2° Premio al “Premio Vallecorsi per il Teatro 2009” ed è stato messo in scena presso il Piccolo Teatro “Mauro Bolognini” di Pistoia (febbraio 2010) e presso il “Teatro Le Laudi” di Firenze nella stagione teatrale 2010/2011 da Progetto Teatro di Monica Menchi. ‘L’ospite’ presentato al Concorso “Belli Lunghi” è una versione rivista e ampliata dell’opera del 2009.

Nota di regia: In tutte le mie regie cerco sempre di non imporre un disegno marcato che prevalga sugli interpreti e sull’autore ma, al contrario, di rendere ogni azione pulita e libera, anche se guidata. Sono partito da una visione onirica della padrona di casa che continua ad aspettare il figlio ogni Natale, evidenziando così l’aspetto doloroso, che si trasforma quasi subito in una sorta di cinismo ironico, in cui sono coinvolti tutti i componenti della famiglia, a volte loro malgrado. Dall’arrivo del figlio odiato, e forse amato da tutti proprio per quella sua innata indole di libertà, fino a quello del misterioso ospite che innesca paure, giudizi e pettegolezzi. In questa girandola ci siamo divertiti come in un gioco della commedia dell’arte. Abbiamo poi estratto l’ipocrisia che è spesso alla base di molte famiglie e che nelle riunioni natalizie a volte fa capolino. Che cosa è successo veramente? Siamo poi così tanto cinici tutti quanti? (Maurizio Faraoni).

Gerardo Caputo ha insegnato italiano in Francia e in Perù. Attualmente insegna francese e conduce laboratori di scrittura creativa e teatrali presso scuole di primo e secondo grado di Benevento e provincia. I testi nati da questi laboratori hanno ottenuto numerosi premi.

Nel 2012 ha fondato l’Associazione Culturale di volontariato “La Fabbrica degli Specchi” per la diffusione della cultura teatrale presso i giovani.

Ha pubblicato i romanzi ‘La sensibilità del vero’ (Ciesse Edizioni, Padova 2018) e ‘Il funambolo’ (Giraldi Editore, Bologna 2009).

Alcune sue opere teatrali hanno ricevuto significativi riconoscimenti: ‘Il sogno di Gretel’ (Premio di Drammaturgia DCQ – Giuliano Gennaio 2013); ‘Il primo uomo’ (Premio Calcante-Siad 2013); ‘L’ospite’ (2° premio al Vallecorsi 2009); ‘La morte di Scardanelli’ (Premio Rimbaud 2009 e Premio “La dolce ala della giovinezza”, Salerno 2004); ‘Le ragioni del nulla’ (3° premio al Vallecorsi 1996). Ha inoltre pubblicato brevi saggi sugli scrittori Albert Camus e Louis-Ferdinand Céline.

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