L’originale mostra “ITALIANI AL MARE. MANIFESTI CINEMATOGRAFICI 1949-1999. Dalla Collezione Enrico Minisini“, a cura di Andrea Tomasetig ed Enrico Minisini, è accolta a Fano nei suggestivi spazi della Galleria Creval presso Palazzo Corbelli fino al 29 settembre.
Il percorso espositivo propone cinquant’anni di cinema balneare, frizzante filone della commedia all’italiana, e si snoda tra un centinaio di manifesti, locandine e fotobuste, tutti in prima edizione originale provenienti dalla vasta Collezione Minisini, capace di offrire uno spaccato del nostro Paese attraverso le abitudini vacanziere degli italiani, dalla metà del Novecento alle soglie del nuovo millennio.
L’esposizione prende le mosse da “Cinema in Bikini”, mostra inaugurata ad inizio giugno con grande successo a Lignano Sabbiadoro, e a Fano dedica spazio non solo alla bella stagione ma anche alle atmosfere più meste e silenziose del mare d’inverno, con alcuni pezzi riferiti alla celebre pellicola I vitelloni di Federico Fellini del 1953.
Il ricco repertorio alla Galleria Creval presenta quindi le grafiche dei film dal 1949 al 1999, molte delle quali vere e proprie opere d’arte della “scuola italiana del manifesto cinematografico”, come la definisce Stefano Salis, tra le più importanti a livello internazionale, a firma di grandi “pittori del cinema” come Enrico De Seta, Sandro Symeoni, Nano (Silvano Campeggi), Anselmo Ballester, Angelo Cesselon, Alfredo Capitani, Giorgio Olivetti, Renato Casaro, e stimola nel contempo una riflessione sul ruolo della pubblicità legata al cinema e sulla sua iconografia così caratteristica e riconoscibile per il grande pubblico.
Semplice e immediato per essere recepito subito dall’osservatore, il linguaggio pittorico sa anche raggiungere punte di alta raffinatezza e costituisce così una parte importantissima dell’immaginario visivo italiano. “Sono un’esplosione dei colori dell’estate – dichiara Andrea Tomasetig – coniugata ai simboli delle vacanze al mare: la sabbia, il sole, l’ombrellone, le vele in lontananza, le belle in bikini e i maschi in agguato. La mostra è l’occasione per riscoprire, oltre a un filone di successo del cinema popolare con attori e attrici famosi come protagonisti, grafici di valore e un capitolo della storia sociale e del costume in Italia, dal secondo dopoguerra alla fine del ‘900”.
L’evento si concentra in particolar modo sugli anni Cinquanta e Sessanta, i decenni del boom economico, età di un più diffuso benessere, delle prime vacanze al mare, dei juke-box agli angoli dei bar, della Fiat 500. Il cinema e la musica, anche grazie al diffondersi della televisione, dettano gli stili di vita e la settima arte conquista così la scena con una serie di film scanzonati, e non solo, girati sotto il sol leone nelle principali località balneari, dalla Riviera adriatica a Ischia, Capri e Taormina.
Tutti gli attori famosi e i divi più popolari, da Alberto Sordi a Ugo Tognazzi, Walter Chiari, Aldo Fabrizi, Totò, Franco e Ciccio, Raimondo Vianello, Vittorio Gassman e molti cantanti in voga, come Mina, Ornella Vanoni, Jimmy Fontana, Miranda Martino, Gianni Meccia, Enrico Polito chiamati a interpretare i “tormentoni” dell’estate – uno su tutti Pinne fucile ed occhiali di Edoardo Vianello nel filmCanzoni… in bikini di Giuseppe Vari del 1963 – sono presenze importanti in queste pellicole, che via via definiscono i personaggi tipici del bagnino, del commendatore donnaiolo, del playboy, della ragazza in cerca di marito, delle mogli al mare e dei mariti in città, all’insegna di umorismo e comicità.
Con gli anni Settanta il cinema balneare si evolve in film dai contenuti più “espliciti” e poi nei cinepanettoni, tipici dei fratelli Vanzina, anni Ottanta e Novanta; anche nella comunicazione si assiste a un cambiamento: dal manifesto disegnato si passa a quello fotografico, così come dal bikini si arriva al topless. Il percorso espositivo termina quindi con la locandina di un film simbolo della società italiana in vacanza al mare a metà anni Novanta: Ferie d’agosto del 1996 di Paolo Virzì.
Afferma Enrico Minisini “la rassegna è uno specchio dell’Italia che cambia visto dalla spiaggia, più immediato di un trattato di sociologia” e un invito “a gettare uno sguardo curioso e indagatore su un fenomeno di massa, che ha contribuito a costruire la storia collettiva dell’Italia”. Un’Italia che ha voglia di divertimento e di spensieratezza.
La mostra gode del patrocinio del Comune di Fano ed è organizzata dalla Città di Lignano Sabbiadoro, Assessorato alla Cultura e Biblioteca Comunale, e realizzata dall’Associazione Culturale “Noi… dell’Arte”, in collaborazione con la Fondazione Gruppo Credito Valtellinese.
Accompagna l’esposizione un esaustivo catalogo con testi di Stefano Salis e dei curatori Andrea Tomasetig e Enrico Minisini, con un ricco apparato iconografico.
Orari dal 24 luglio al 31 agosto: da martedì a domenica h. 21 – 23;
dal 1 al 29 settembre: da martedì a domenica h. 17 – 20; chiuso lunedì
Ingresso libero