L’Orchestra Sinfonica di Milano suona i New Trolls e gli Emerson, Lake & Palmer: come il progressive rock ha riletto la classica
Domenica 5 febbraio si terrà il primo appuntamento del 2023 della rassegna POPs, una rassegna ormai diventata un classico dell’Orchestra Sinfonica di Milano, che, nelle scorse stagioni, ha registrato i grandissimi successi dei tributi sinfonici alla musica dei Queen, degli Abba, di David Bowie, di Fabrizio De André, dei Pink Floyd fino ai Beatles, oltre agli esperimenti di esecuzione in sincrono di colonne sonore durante la proiezione di pellicole che hanno fatto la storia del cinema, l’esecuzione delle musiche delle Serie TV, e molto altro ancora.
Domenica 5 febbraio alle ore 18 è il momento del progressive rock, costola del rock che nacque rispondendo all’esigenza di conferire a questo genere maggiore spessore culturale, cosa rintracciabile in un livello maggiore di complessità e varietà compositiva, melodica, armonica e timbrica, alla costante ricerca di nuove sonorità, esplorando nuovi orizzonti musicali.
Un genere musicale che, proprio per questo, ha dialogato spesso con la musica classica. In tal senso, l’esempio più lampante è costituito da Pictures at an Exhibition, capolavoro datato 1971 degli Emerson, Lake & Palmer, (nell’arrangiamento di Ivan Merlini) vera e propria rivisitazione del grande classico di Musorgskij “ornato” con gli inconfondibili timbri degli strumenti che più di tutti contraddistinguono questa avveniristica formazione, l’organo Hammond C3 e L100, i sintetizzatori modulari Moog e Minimoog e il Clavinet.
Per la prima volta un gruppo rock affrontava in maniera tanto ampia (e ambiziosa) un progetto di rielaborazione di una composizione classica, in un progetto in cui fu protagonista il virtuosismo di Keith Emerson, la batteria precisa e potente di Carl Palmer e la grande espressività della voce di Greg Lake, che interviene in “The sage”, “The curse of Baba Yaga” e “The great gayes of Kiev”.
Ma non finisce qui. Domenica 5 febbraio l’Orchestra Sinfonica di Milano rende gloria anche al progressive rock “Made in Italy”. Si parla dei mitici New Trolls, gruppo attivo tra il 1967 e il 1998: Vittorio De Scalzi – voce, chitarra, tastiera, flauto, Nico Di Palo – voce, chitarra, Roberto Tiranti – basso, voce, Massimiliano “Max” Corfini – tastiera, voce, e Alfio Vitanza – batteria e voce. Tanto più che sul palco dell’Auditorium di Milano, a fianco della formazione costituita da Matteo Giudici, Fabio Mancini e Tobia Scarpolini, ci sarà Roberto Tiranti, che nella band ha militato dal 1996 fino al suo scioglimento.
Durante la loro carriera i New Trolls hanno preso parte a sette edizioni del Festival di Sanremo, ma forse il capitolo più glorioso per cui vale la pena conoscerli è Concerto grosso, inciso nel 1971 con gli arrangiamenti di Luis Bacalov, considerato uno dei capitoli più avanzati e illuminanti della scena italiana di quegli anni. Prima di allora, nessuno in Italia aveva avuto l’idea di mescolare musica classica e rock.
Articolato in quattro movimenti, esso scaturì da un’idea di Sergio Bardotti, produttore della band, per la colonna sonora del film La vittima designata, thriller con protagonista Tomas Milian. Luis Bacalov si occupò di comporre le musiche e l’idea geniale di Bardotti fu quella di provare a mettere insieme un gruppo rock a delle partiture barocche. Come afferma Vittorio De Scalzi in un’intervista, “Siamo stati interpellati per dare vita a una formula moderna del concerto grosso, che in epoca barocca vedeva un piccolo gruppo di solisti, a volte posti su un palco separato, in una serie di botta-e-risposta con l’orchestra. I New Trolls sono così diventati il gruppo di solisti dotati di strumenti elettrici che dialogavano con l’orchestra. Una cosa mai sentita prima.” Un disco che rappresenta una pietra miliare del rock italiano, che ha venduto oltre 800mila copie.
Oltre a questo capolavoro, l’Orchestra Sinfonica di Milano, insieme alla band affiancata da Roberto Tiranti, propone In St. Peter’s Day, tratto dall’album Searching for a Land del 1972, e Le Roi Soleil, il cui testo è una sorta di criptica e sofferta confessione autobiografica, con riferimenti al corano, ai demoni interiori e a un certo divertito nonsense, un pretesto per musicare gli attimi di spasmodica attesa degli abitanti di un paesino della campagna francese di primo Settecento per l’arrivo dalla collina di Luigi XIV, il Re Sole, e di tutto il suo corteggio.
Durata indicativa: 100 min + intervallo
Biglietti
Intero: 36 € in platea, 27 € in galleria. Over 60 e Convenzioni: 27 € (platea), 21 € (galleria). Under 30 e Sostenitori: 19 € (platea), 17 € (galleria).
I biglietti sono in vendita presso la biglietteria dell’Auditorium di Milano, oppure online su Vivaticket.
Orari biglietteria Auditorium di Milano: Martedì-Domenica, 10 – 19.
Recapiti: T. 02 83389.401, e-mail: [email protected]