LONGTAKE INTERACTIVE FILM FESTIVAL - 4ª edizione LONGTAKE INTERACTIVE FILM FESTIVAL - 4ª edizione
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LONGTAKE INTERACTIVE FILM FESTIVAL – 4ª edizione

LONGTAKE INTERACTIVE FILM FESTIVAL - 4ª edizione LONGTAKE INTERACTIVE FILM FESTIVAL -  4ª edizionelongtake Interactive Film Festival: un evento di cinema ad alto tasso di interattività dove il pubblico è attore protagonista anche nella scelta della programmazione.

Per la sua quarta edizione milanese, il Festival propone un interessantissimo programma: quattro film in Concorso inediti in sala, tra cui Benedetta di Paul Verhoeven; un Concorso per giovani critici cinematografici che premierà l’autore under 30 della miglior recensione; due eventi speciali; i film scelti dal pubblico nelle categorie: omaggio a Jean-Luc Godard a pochi mesi dalla scomparsa; un classico in pellicola degli Anni Trenta del cinema americano; un film del 1972 in occasione del 50esimo compleanno.
Tutte le proiezioni saranno in lingua originale con sottotitoli in italiano.

Il Festival è ideato e realizzato dal portale di cinema longtake insieme a Cineteca Milano.
Un evento culturale milanese dedicato al cinema e rivolto, in particolare, ai giovani, grazie ai contenuti e alla modalità fortemente interattiva che lo caratterizza.
Un format innovativo il cui obiettivo è diffondere la cultura cinematografica e coltivare la passione per il cinema di qualità.

longtake e Cineteca Milano coniugano competenza, passione e innovazione: gli ingredienti giusti per dare vita a un’iniziativa di successo.

QUATTRO FILM IN CONCORSO

Sarà il pubblico a decretare il vincitore votando il titolo preferito direttamente sul sito del Festival durante i giorni del #LIFF22.

* BENEDETTA (2021) di Paul Verhoeven, Francia / Olanda, 127 minuti

Benedetta (Virginie Efira), figlia di una famiglia benestante, entra a soli 9 anni nel convento di Pescia, in Toscana, in un periodo in cui la peste nera ha portato miseria in tutta la penisola. La giovane suora ben presto inizia ad avere strane visioni, tra l’erotico e il religioso, che suscitano allo stesso tempo perplessità e fascino all’interno del convento.
Anima e carne, sacro e profano, Benedetta e… Benedetta: parla di questo dualismo Paul Verhoeven, ispirandosi alla vera storia di Benedetta Carlini, raccontata da Judith Brown in Atti impuri del 1986. Mistica capace di parlare con Gesù o abile truffatrice in grado di manipolare le menti? Il regista olandese non dà risposte, ma pone interrogativi attorno a questa figura protagonista di un (anti)biopic pensato per scuotere le coscienze e scandalizzare.

* COMA (2022) di Bertrand Bonello, Francia, 80 minuti

Bertrand Bonello scrive una lettera a sua figlia: vediamo le parole sullo schermo mentre scorrono altre immagini, prima di trovarci di fronte una ragazza costretta nella sua cameretta durante il lockdown.
La pandemia secondo Bonello: si potrebbe riassumere così Coma, un film in cui il regista si mette direttamente in campo con un incipit e un epilogo in cui si sente il suo desiderio intimo di provare a riconnettersi con sua figlia, trovando una chiave per comunicare in un momento tanto difficile. Mescolando animazione e live action, incubi terrificanti e chiamate di gruppo sul computer, video su youtube e pericoli dell’universo virtuale, Bonello dirige un dramma anomalo, che parla sia del trauma individuale, sia di quello collettivo dell’intero pianeta, con immagini che riflettono anche sul riscaldamento globale. La forza delle immagini e il messaggio intimo dell’autore rendono Coma un prodotto tanto toccante quanto intelligente, oltreché dotato di un buon coraggio nel parlare di un tema tanto delicato attraverso un linguaggio quasi sperimentale.

* LES INTRANQUILLES (2021) di Joachim Lafosse, Belgio / Francia / Lussemburgo, 117 minuti

Damien dipinge, Leïla restaura mobili. I due lavorano uno accanto all’altra e vivono un amore intensissimo, ma condizionato dalla bipolarità di lui, che lo colpisce soprattutto durante l’atto creativo.
Il regista belga Joachim Lafosse si conferma uno dei grandi cantori dei rapporti di coppia del cinema contemporaneo, capace di trattare con fortissima sensibilità le relazioni coniugali, i problemi e le passioni che anche ne derivano. Cinque anni dopo il bellissimo Dopo l’amore, che raccontava un rapporto post-separazione, si concentra qui su una coppia in apparenza stabile, ma vittima della malattia di un uomo che cerca in tutti i modi di combattere le sue sofferenze. Attraverso una serie di dialoghi ficcanti e di situazioni coinvolgenti, un film appassionante che non vi lascerà neanche al termine della visione.

* THE LAST SON (2021) di Tim Sutton, USA, 96 minuti

Selvaggio West. Isaac Lemay è un pistolero che non teme niente e nessuno fino al giorno in cui un indovino gli rivela una terribile profezia: dovrà morire per mano di uno dei suoi figli. Per evitare che il funesto destino si avveri dovrà rintracciare la sua progenie, facilmente riconoscibile grazie a un segno ereditario sul viso che tutti hanno.
Un western anomalo e anticonvenzionale, appassionante e di grande ritmo, firmato da uno dei nomi più interessanti del cinema indipendente americano contemporaneo. Nel cast Sam Worthington, Colson Baker, Thomas Jane e Heather Graham.

SCELTI DAL PUBBLICO

È stato il pubblico, attraverso i sondaggi proposti da longtake, a scegliere i film da proiettare nelle tre categorie proposte: omaggio a Jean-Luc Godard a pochi mesi dalla scomparsa; un classico in pellicola degli Anni Trenta del cinema americano; un film del 1972 in occasione del 50esimo compleanno.

Ecco i preferiti tra le cinque opzioni proposte per ogni sezione:

* Omaggio a Jean-Luc Godard

LA CINESE (La chinoise, 1967), Francia, 96 minuti

Parigi, 1967. Mentre in Cina è in corso la rivoluzione culturale, nella capitale francese cinque giovani si dedicano a studiare il pensiero di Mao Tse-tung.
Uno dei grandi cult firmati da Jean-Luc Godard, un’opera profondamente politica e consapevole degli importanti messaggi proposti. Attualissima, ieri come oggi.

* Un classico in pellicola degli Anni Trenta del cinema americano

MANCIA COMPETENTE (Trouble in Paradise, 1932) di Ernst Lubitsch, USA, 83 minuti

Gaston e Lily sono due ladri esperti che si corteggiano derubandosi l’un l’altro in quel di Venezia. Divenuti amanti e soci in affari, i due mettono gli occhi sull’ereditiera Mariette Colet come potenziale vittima. Gaston cercherà di sedurre la donna per raggirarla, ma finirà per innamorarsi sul serio, suscitando la gelosia della stessa Lily.
Il cosiddetto “Lubitsch touch” raggiunge con questa pellicola nuove vette grazie ai brillanti dialoghi, all’uso inconsueto e ironico del commento musicale e allo straordinario ritmo narrativo, per cui gli scambi verbali lavorano in perfetta simbiosi con le gag fisiche e i divertiti ammiccamenti sessuali.

*Un film del 1972

SUSSURRI E GRIDA (Viskningar och rop) di Ingmar Bergman, Svezia, 91 minuti

Agnese è gravemente malata e passa i suoi ultimi momenti di vita all’interno di una lussuosa villa nella periferia di Stoccolma, circondata dalle due sorelle e dalla badante. La sua morte rivelerà un mondo di risentimenti e dolori ormai impossibili da risanare.
Uno dei capolavori di Ingmar Bergman compie cinquant’anni: il tempo però non è passato per questo film immortale, valorizzato dalla splendida fotografia a colori di Sven Nykvist e da un cast straordinario.

DUE EVENTI SPECIALI

* MetaNarrazioni e MetaVersi – Presentazione dei progetti Roger Narrative Lab e Metaphora

A seguire proiezione de LA JETÉE (1962) di Chris Marker, Francia, 28 minuti

* In collaborazione con Satine film, la proiezione de LA LIGNE – LA LINEA INVISIBILE (2022) di Ursula Meier, Svizzera /Francia /Belgio, 101 minuti

Margaret ha sulle spalle un’ingiunzione restrittiva di tre mesi per aver picchiato sua madre. Ma i pochi metri che ora la separano dalla sua casa non fanno che esacerbare il suo desiderio di avvicinarsi alla sua famiglia.
Uno dei film più potenti dell’anno, La ligne è una grande riflessione sui legami parentali, sul distacco e la necessità di riavvicinarsi. Un film che dialoga perfettamente con i tempi in cui viviamo, firmato dall’autrice che già aveva convinto con Home e Sister.

IL CONCORSO PER GIOVANI CRITICI

In occasione del Festival, longtake ha promosso la Quarta Edizione del Concorso per giovani critici cinematografici non professionisti dedicato a Marco Valerio, giornalista pubblicista redattore di longtake, scomparso il 5 ottobre 2016 a soli 33 anni.
Il concorso è riservato a giovani under 30, che si sono cimentati nella stesura di una recensione di un film uscito nelle sale cinematografiche italiane e/o in streaming nel periodo compreso tra il 1° settembre 2021 e il 31 ottobre 2022.
Gli autori delle recensioni più meritevoli saranno invitati gratuitamente alla quarta edizione di longtake Interactive Film Festival e l’autore / autrice della miglior recensione verrà premiato/a durante la serata finale.
La recensione vincitrice e le recensioni più meritevoli verranno pubblicate sul portale www.longtake.it.

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