"L’Italiana in Algeri" di Rossini affidata alla bacchetta di Vincenzo Milletarì e alla regia di Cecilia Ligorio "L’Italiana in Algeri" di Rossini affidata alla bacchetta di Vincenzo Milletarì e alla regia di Cecilia Ligorio
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“L’Italiana in Algeri” di Rossini affidata alla bacchetta di Vincenzo Milletarì e alla regia di Cecilia Ligorio

"L’Italiana in Algeri" di Rossini affidata alla bacchetta di Vincenzo Milletarì e alla regia di Cecilia Ligorio "L’Italiana in Algeri" di Rossini affidata alla bacchetta di Vincenzo Milletarì e alla regia di Cecilia LigorioLa Stagione 2019/2020 della Fondazione Rete Lirica delle Marche si chiude con la nuova produzione di uno dei titoli più celebri di Gioachino Rossini, L’Italiana in Algeri, che debutterà sabato 7 marzo alle 20.30 al Teatro della Fortuna di Fano (anteprima giovani giovedì 5 alle 17.00).

Il nuovo spettacolo, prodotto dal circuito di teatri marchigiani,è firmato da Cecilia Ligorio – regista, librettista, attrice e drammaturga veronese, con studi all’Accademia “Silvio D’Amico” di Roma, reduce dal successo del titolo inaugurale del Maggio Musicale Fiorentino – con le scene di Gregorio Zurla, i costumi di Vera Pierantoni Giua, le luci di Fabrizio Gobbi; assistente alla regia è Lisa Capaccioli.
Sul podio dell’Orchestra Sinfonica G. Rossini debutta Vincenzo Milletarì, giovanissima bacchetta pugliese trapiantata a Brescia, tra le più seguite e promettenti di questi anni, già allievo di Umberto Benedetti Michelangeli, Riccardo Muti e Pier Giorgio Morandi, prossimo al debutto anche allo Sferisterio di Macerata per il festival 2020. Il Coro è quello del Teatro della Fortuna preparato da Mirca Rosciani.

Una delle opere più celebri del repertorio buffo di Gioachino Rossini (1792-1868), L’Italiana in Algeri venne rappresentata per la prima volta al Teatro di San Benedetto di Venezia il 22 maggio del 1813; il titolo viene considerato come uno dei massimi contributi per il rinnovamento dell’opera buffa italiana grazie a un nuovo stile nell’organizzazione dei numeri comici e nell’orchestrazione delle scene d’insieme;in repertorio per tutto l’Ottocento, l’Italiana lentamente scomparve per poi essere ripresa negli anni Venti del Novecento e riconquistare un posto fra le opere più rappresentate di oggi.

«Sono contento ed emozionato per questo mio debutto in terra marchigiana – afferma il direttore Vincenzo Milletarì, classe 1990 –, regione bellissima dove Rossini è nato e dove negli ultimi quarant’anni, grazie all’impegno di Alberto Zedda e di altri valenti musicologi, si è affermato il recupero e lo studio dello stile di questo meraviglioso compositore. Per la produzione dell’Italiana in Algeri userò naturalmente l’edizione critica della Fondazione Rossini a cura di Azio Corghi, senza alcun taglio nei numeri musicali ma con una revisione dei recitativi che farò insieme a Cecilia Ligorio. Fra le mie intenzioni quella di recuperare il più possibile il cantabile e il lirismo di tanti numeri, quasi in contrasto con la “moda” dominante in tutta Europa di accentuare sino al parossismo il ritmo, l’articolazione e lo staccato che sono alla base del dettato rossiniano. Un’opera com L’Italiana rivela una stesura come sempre rapidissima ma al contempo dettagliata e piena di indicazioni per gli esecutori; musicalmente poi apre la strada verso quello che faranno il primo Verdi e Meyerbeer».

La trama del libretto di Angelo Anelli narra le vicende a lieto fine di Isabella, giovane italiana, catturata dai corsari del Bey Mustafà, desideroso di cambiare moglie. Isabella incontra alla corte del Bey il suo amato Lindoro, sulle cui tracce si era messa in viaggio. Per attuare il piano di fuga e poter rientrare così in Italia, i due mettono in atto una finta cerimonia stuzzicando la vanità di Mustafà: distraendolo dall’intento principale, trovano la via di casa sotto gli occhi increduli del Bey, al quale non rimane altro che ritrovare l’amore fra le braccia della moglie Elvira.

Puntando sulle caratteristiche identificative dell’Italiana, quindi sui suoi numeri musicali e sulle atmosfere esotiche, Cecilia Ligorio ha immaginato un’ambientazione che trae ispirazione da una delle forme di intrattenimento più diffuse del primo Novecento: il cabaret.
«Proprio come succede nell’Italiana– afferma Cecilia Ligorio – nel cabaret il ruolo della donna era duplice: se da una parte rappresentava il centro intorno al quale si costruiva il desiderio, dall’altra, investita di questo ruolo, essa esercitava il potere di sottrarsi o concedersi agli sguardi del pubblico. Nel cabaret si oscillava tra lo stereotipo della donna oggetto e la figura nuova e sorprendente di una donna libera di esprimersi nella piena autonomia e indipendenza della propria persona – dalla nudità all’ambiguità di genere – senza per questo incorrere in giudizi accusatori e senza subire umiliazione. Donna-angelo, donna-selvaggia, donna-uomo:pensiamo ad esempio a Marlene Dietrich o al gioco di genere di Julie Andrews in Victor Victoria… Anche la rossiniana e intelligente Isabella gioca con Mustafà in questa maniera: accetta lo stereotipo che questi le attribuisce – di donna fatta apposta per soddisfare i piaceri dell’uomo– e ne fa la sua arma, usando il proprio potere di seduzione come strumento di controllo, ribaltando i ruoli e piegando “Mustafà il flagel delle donne” ai suoi piedi. Isabella dimostra a tutti, che non serve essere uomo per portare i pantaloni».

Il cast di questa nuova produzione della Rete Lirica delle Marche, in collaborazione con il Rossini Opera Festival, si avvale della più accreditata fucina di talenti rossiniani, l’Accademia Rossiniana “Alberto Zedda” di Pesaro, vengono infatti da lì quasi tutti gli interpreti: Nicolò Donini (Mustafà), Matteo Roma (Lindoro), Francesca Di Sauro (Isabella), Giorgia Paci (Elvira), Mariangela Marini (Zulma), Pablo Gálvez (Haly), Peter Sokolov (Taddeo).

Dopo il debutto a Fano, L’Italiana in Algeri farà tappa al Teatro dell’Aquila di Fermo sabato 21 marzo alle ore 21 (anteprima il 19 marzo alle ore 17) e al Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno sabato 28 marzo alle ore 20.30 (anteprima il 26 marzo alle ore 17).

Come per i precedenti due titoli della stagione, anche per L’Italiana in Algeri saranno realizzati i percorsi di accessibilità ideati con il progetto InclusiveOpera, attivo da oltre dieci anni al Macerata Opera Festival. Il team, formato dalla ideatrice e coordinatrice Elena Di Giovanni e da Francesca Raffi e Chiara Pazzelli, proporrà diverse attività destinate a ciechi e ipovedenti, fra cui i percorsi tattili e il servizio di audio descrizione.Partner del progetto sono l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, la Regione Marche, l’Ente Nazionale Sordi della Regione Marche, il Museo Statale Tattile Omero di Ancona e l’Università degli Studi di Macerata. Per ogni data sono disponibili 10 posti (compresi gli accompagnatori);è consigliabile prenotare all’indirizzo e-mailinclusivopera@fondazioneliricamarche.it Al momento della prenotazione saranno fornite maggiori informazioni sul ritiro dei biglietti.
Il costo del biglietto è di un euro per i soci UICI (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti) ed ENS (Ente Nazionale Sordi) e 20 euro per l’accompagnatore (pari ad una riduzione dal 20% al 66% sul costo del biglietto intero).

Stagione Lirica 2019/2020

L’ITALIANA IN ALGERI
Dramma giocoso in due atti
Libretto di Angelo Anelli
Musica di Gioachino Rossini

Direttore d’orchestra Vincenzo Milletarì
Regia Cecilia Ligorio
Scene Gregorio Zurla
Costumi Vera Pierantoni Giua
Luci Fabrizio Gobbi
Assistente alla regia Lisa Capaccioli

Mustafà Nicolò Donini*
Lindoro Matteo Roma*
Isabella Francesca Di Sauro*
Elvira Giorgia Paci*
Zulma Mariangela Marini
Haly Pablo Gálvez*
Taddeo Peter Sokolov*

Orchestra Sinfonica G. Rossini

Coro del Teatro della Fortuna
Maestro del Coro Mirca Rosciani

Nuovo allestimento
In collaborazione con il Rossini Opera Festival
e con l’Accademia Rossiniana “Alberto Zedda” di Pesaro

Fano, Teatro della Fortuna
giovedì 5 marzo 2020 (anteprima under 30), ore 17:00
sabato 7 marzo 2020, ore 20:30

Fermo, Teatro dell’Aquila
giovedì 19 marzo 2020 (anteprima under 30), ore 17:00
sabato 21 marzo 2020, ore 21:00

Ascoli, Teatro Ventidio Basso
giovedì 26 marzo 2020 (anteprima under 30), ore 17:00
sabato 28 marzo 2020, ore 20:30

Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno
0736 298770 ascoli.biglietteriateatro@email.it
Teatro della Fortuna di Fano
0721 800750 botteghino@teatrodellafortuna.it
Teatro dell’Aquila di Fermo
0734 284295 biglietteriateatro@comune.fermo.it

La Fondazione Rete Lirica delle Marche, organismo nato nel 2018 di cui è Presidente Igor Giostra, Direttore Luciano Messi e Direttore Artistico Alessio Vlad; è stata costituita dai Comuni di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata, dalla Fondazione Teatro della Fortuna (soci sostenitori), dall’Associazione Arena Sferisterio, dalla Fondazione Orchestra Regionale delle Marche e dal Rossini Opera Festival (soci partecipanti). La Fondazione trae origine e rappresenta l’evoluzione del percorso istituzionale avviato dagli stessi soggetti, sotto l’egida della Regione Marche, con la sottoscrizione del “Protocollo d’intesa per la creazione di un sistema regionale a sostegno dei Teatri di Lirica Ordinaria”. Hanno successivamente aderito, sempre in qualità di soci partecipanti, l’Orchestra Sinfonica Rossini, l’Accademia di Belle Arti di Macerata e il Conservatorio “G. B Pergolesi” di Fermo.
La Fondazione Rete Lirica delle Marche ha ottenuto nel 2019 il prestigioso riconoscimento “Premio Cultura di Gestione”, conferito da FederCulture a Roma ai progetti più innovativi nel campo della gestione culturale, in quanto eccellente esempio di governance pubblica in grado di fare sistema e di creare network intorno ad obiettivi condivisi e reali istanze del territorio di riferimento.

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