"L’Imperatore". Il talento di Romanovsky apre le danze della Beethoven Summer "L’Imperatore". Il talento di Romanovsky apre le danze della Beethoven Summer
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“L’Imperatore”. Il talento di Romanovsky apre le danze della Beethoven Summer

"L’Imperatore". Il talento di Romanovsky apre le danze della Beethoven Summer "L’Imperatore". Il talento di Romanovsky apre le danze della Beethoven SummerAl via la Beethoven Summer, l’iniziativa estiva dell’Orchestra Sinfonica di Milano Guseppe Verdi in nove appuntamenti durante i quali le Nove Sinfonie e i Cinque Concerti per Pianoforte e Orchestra convivono in una programmazione che rende omaggio al compositore tedesco, nel 250° anniversario della nascita. Quale miglior modo di inaugurare questa rassegna, se non invitando un solista di fama internazionale come Alexander Romanovsky?

Mercoledì 1° luglio e giovedì 2 luglio all’Auditorium di Milano (e venerdì 3 luglio sul palco antistante il Teatro Sociale di Lecco) si ascolta il talento del grande pianista russo nel ruolo di pianista concertatore, che, per l’occasione, eseguirà il Quinto Concerto per pianoforte e orchestra in Mi bemolle maggiore op. 73, “Imperatore”.

È l’ultimo, più monumentale e celebre dei Concerti per pianoforte e orchestra di Beethoven. Scritto tra il 1809 e il 1810 e dedicato all’arciduca Rodolfo Giovanni d’Asburgo-Lorena, nacque tra i tumulti dei cannoni in una Vienna minacciata dall’invasione delle truppe napoleoniche. Si percepisce l’impronta bellica evocata dalla minacciosa presenza dell’artiglieria francese alle porte della capitale asburgica; tuttavia, come in una sorta “stacco” epocale, nel secondo movimento Beethoven propone un’atmosfera più raccolta, una sorta di ripiego meditativo, in contrasto con la marzialità del primo e del terzo movimento. La prima esecuzione fu a Lipsia il 28 Novembre 1811, con Friedrich Schneider al pianoforte.

Il genio di Beethoven sta nel conciliare un fortissimo movimento dell’animo con una costruzione architettonica incredibile, nel ricondurre le emozioni alla perfezione della forma.” Queste le parole di Romanovsky su Beethoven, parole che valgono per tutto il suo repertorio, ma in particolare, forse, per il Quinto Concerto per Pianoforte e Orchestra, capolavoro assoluto in cui la maestosità della forma si concilia perfettamente con un carico emotivo ancora insuperato nell’ambito della forma concertistica Una scelta, quella d’inaugurare con l’”Imperatore” la Beethoven Summer, che simboleggia l’urgenza da parte de laVerdi di tornare a fare musica dal vivo, di ricominciare a far risuonare di musica l’Auditorium di Milano, collaborando con uno dei più grandi pianisti della scena internazionale. Un ritorno che riassume in sé tutta la voglia di suonare che l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi possiede, sempre nel rispetto delle norme di sicurezza e col vivo desiderio di tutelare pubblico e Professori d’orchestra, felici di tornare a offrire la grande musica alla città di Milano.

Biglietti: euro 15.00 Balconata e Galleria; 20.00 Platea.

Biografia

Alexander Romanovsky Pianoforte concertatore

Descritto da Carlo Maria Giulini come “un pianista di grande talento”, Alexander Romanovsky è un pianista affascinante e sottile con una voce del tutto coinvolgente. Nato in Ucraina nel 1984, all’età di tredici anni si trasferisce in Italia, dove studia all’Accademia Pianistica di Imola con Leonid Margarius – che Alexander Romanovsky considera la figura più influente nella sua vita musicale – mentre all’età di diciassette anni vince il Primo Premio al prestigioso Concorso Busoni a Bolzano. Nel 2009 consegue l’Artist Diploma presso il Royal College of Music di Londra.

La sua attività concertistica negli ultimi anni include debutti orchestrali con le orchestre sinfoniche di City of Birmingham, Islanda, Stavanger, Japan Century e Pacific Symphony orchestra; debutti solistici all’Auditorio Nacional di Madrid e alla Casa da Musica di Porto; impegni con la Royal Philharmonic, National Philharmonic of Russia, la Tokyo Metropolitan e la Tokyo Symphony Orchestra e l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna; recitals alla Concertgebouw di Amsterdam, al Festival pianistico di Brescia e Bergamo ed alla Čajkovskij Concert Hall di Mosca; e tour di concerti in Italia e in Giappone. Alexander è ospite di molti palchi tra i più prestigiosi al mondo, per citarne alcuni la Sala principale del Concertgebouw di Amsterdam, la Scala a Milano, Teatro Colón di Buenos Aires, la Sala Grande del Conservatorio di Mosca, le sale Suntory e Kioi di Tokyo, il Teatro Municipal a Santiago del Cile, la Sala Santa Cecilia del Parco della musica di Roma. Romanovsky si esibisce regolarmente con le maggiori orchestre in Europa, Asia e nelle Americhe, tra cui le orchestre inglesi Royal Philharmonic, English Chamber, Hallé e Bournemouth Symphony Orchestra, in Italia con l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e la Filarmonica della Scala; con l’orchestra del Teatro Mariinsky e l’Orchestra Nazionale Russa, con la NHK Symphony Orchestra, con la New York Philharmonic al Bravo! Festival Vail e la Chicago Symphony al Ravinia Festival; collabora con direttori quali Vladimir Spivakov, Valery Gergiev, Mikhail Pletnev, Sir Antonio Pappano, Gianandrea Noseda, James Conlon, Krzysztof Urbanski e Diego Matheuz. Nel 2007, è invitato a tenere un concerto al Palazzo Pontificio di Castel Gandolfo, alla presenza di Papa Benedetto XVI in occasione del 110° Anniversario della nascita di Papa Paolo VI. Ha pubblicato i Concerti di Glazunov per la Warner e cinque album acclamati dalla critica su Decca – Beethoven: Variazioni Diabelli, Brahms / Schumann, Rachmaninov: Etudes Tableaux op.39 e Variazioni Corelli, Rachmaninov: Russian Faust e, più recentemente Childhood Memories di autori diversi. Gli anni recenti lo hanno visto estendere la propria attività a sostegno della promozione dei giovani talenti e della musica classica in collaborazione con enti importanti come l’Accademia Musicale Chigiana. Dal 2014 Alexander Romanovsky ricopre la carica di Direttore Artistico del Vladimir Krainev Moscow International Piano Competition.

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